martedì 16 ottobre 2012

TF Rescue Bots: resoconto seconda puntata

Torniamo a occuparci di Transformers: Rescue Bots, con i resoconti mancanti. Gli aggiornamenti non saranno serrati come quelli che hanno accompagnato il “recupero” delle puntate di Transformers: Prime, ma cercheremo comunque di mantenerli costanti.

Seguendo il lavoro svolto qualche settimana fa, proseguiamo e completiamo il recupero delle prime due puntate iniziali, trasmesse prima dell'apertura del blog, ma che comunque vogliamo schedare per avere infine a disposizione tutta la Stagione 1.

La seconda puntata, Under Pressure, è stata trasmessa in anteprima da The Hub il 17 dicembre 2011, per poi essere replicata il 18 febbraio nell'ambito della programmazione regolare dell'intera stagione. Da notare che in tutti e due i casi, la puntata è stata proposta insieme alla prima. Di seguito la trama e il commento:


I Rescue Bots e i loro partner umani cercano di fermare un robo-landscaper, una macchina pensata per “ridisegnare” i paesaggi, andata fuori controllo. Chase e il Capo Burns riescono nell'impresa, mentre i compagni arrivano in ritardo a causa delle continue incomprensioni che dividono i robot dai loro partner umani. I Rescue Bots si lamentano della cosa con Optimus Prime, che però li invita a proseguire nella missione. Cody, dal canto suo, cerca di convincere i fratelli a collaborare, ma senza risultato: Kade non riesce a considerare Heatwave più di una macchina ed è mosso da una forte rivalità nei suoi confronti; Graham soffre di un complesso di inferiorità verso la tecnologia cybertroniana e non riesce perciò a legare con Boulder; Dani invece rimprovera a Blades la sua paura delle altezze.
Cody cerca di creare un clima di collaborazione fra umani e robot raccogliendoli tutti nel bunker sotterraneo, ma senza fare grossi passi in avanti. Un'emergenza però richiama tutti sul campo: dai tombini di Griffin Rock, infatti, sta uscendo della lava. I Burns e i Rescue Bots cercano di fermarla, senza mettere da parte le incomprensioni reciproche. Dalla postazione di comando da cui coordina le operazioni, invece, Cody contatta Doc Greene per chiedere la provenienza della lava. Scopre così che Griffin Rock ha un vulcano artificiale, il Monte Magna, costruito per la Fiera Mondiale del 1939 e collegato direttamente agli strati sotterranei della Terra (ragion per cui contiene vero magma). Il cono è chiuso, ma la lava si sta facendo comunque strada all'esterno e l'unico modo per fermala è riducendo la pressione. Per far ciò bisogna attivare il comando che si trova in cima: il Capo Burns chiede ai suoi figli di collaborare con i Rescue Bots, che sono disposti a rischiare la loro vita pur di salvare la Terra, che ormai considerano – nel bene e nel male – la loro nuova casa. Ancora una volta Cody segue le operazioni dalla base e offre consigli ai fratelli per migliorare la collaborazione con i robot. Alla fine il piano riesce, la cima del vulcano viene aperta e l'unico a rimediare un po' di svantaggio è Blades, il cui rotore tossisce per la troppa cenere.
Un imprevisto però arriva a scompaginare le carte: la lava si sta spostando nel tunnel che porta al bunker di casa Burns! E Cody è sul posto, dopo aver abbandonato la sua postazione! Così, Kade e Heatwave cercano di intercettare il fiume di lava attraverso un tunnel che interseca il percorso e usano l'acqua per fermarlo. Il liquido a loro disposizione, però, è troppo poco e i due rischiano di restare intrappolati. Per fortuna, con un grosso atto di coraggio, Blades supera le sue paure e il rischio di danni provocati dalla cenere e scarica sulla lava un'intera cisterna d'acqua, salvando la situazione. La collaborazione fra umani e Rescue Bots ha dimostrato di funzionare al meglio.
Infine, nella ritrovata normalità, Cody mostra ai fratelli una modifica al bunker sotterraneo, che ora presenta un bel simbolo Autobot: quella, dopotutto, è ora la nuova casa dei Rescue Bots.


La seconda puntata vede tornare in azione il team che già aveva realizzato la prima, ovvero la sceneggiatrice Nicole Dubuc e il regista Nathan Chew: in effetti la storia è una sorta di appendice di quella raccontata in Family of Heroes, perché sviluppa la rivelazione finale circa la vera natura dei Rescue Bots ai loro partner umani e completa in questo modo il dittico, determinando il setting della serie. Dalla terza puntata ci sarà invece l'avvio vero e proprio dell'avventura.
Quindi l'intera vicenda diventa soltanto un pretesto per un “pedagogico” racconto sul tema dell'unione che fa la forza, concentrandosi sui singoli legami fra i Burns e i robot. L'aspetto più interessante è quel rispecchiamento umani/cybertroniani che a volte abbiamo riscontrato anche in Transformers: Prime (e infatti Optimus Prime spiega ai Rescue Bots che, per la sua esperienza, è più facile fare amicizia con i terrestri più giovani, un ovvio riferimento a Jack, Miko e Raf). In particolare Kade e Heatwave sono davvero molto simili nella loro tendenza a far da sé e ad adottare un carattere scontroso: ragion per cui colpisce particolarmente la scena finale in cui proprio Kade corre ad abbracciare Cody dopo aver rischiato di perderlo. Come sempre c'è più di quel che appare a prima vista.
In altri casi, invece, un approccio pure apparentemente simile porta a risultati diversi: il tecnologico Graham, infatti, dovrebbe essere un partner perfetto per Boulder, eppure i due non riescono a legare. Più coerente il fatto che la spericolata Dani e il timido Blades abbiano invece dei problemi. La morale è naturalmente semplice: non importa quanto grande sia la distanza da colmare, alla fine ci si può riuscire.
Certo, è abbastanza curioso il fatto che per arrivare a questo si metta in scena una situazione così improbabile come una crisi generata da un vulcano artificiale (!) con vera lava (!!). Dopo i Dinobot della prima puntata, quindi, sembra che la serie non persegua tanto un'idea di realismo (d'altronde, con i robot alieni non è costretta a farlo), aprendo spazi alla fantasia.
Da notare due particolari: il primo è che la Fiera Mondiale del 1939 si è tenuta davvero, ma a New York; la seconda è che i Rescue Bots, così come i “colleghi” di Transformers: Prime possono trasformarsi con gli umani al loro interno (contraddicendo quella che era sempre sembrata una cosa impossibile).
Questa puntata è la prima a mostrare la sigla del cartoon: il testo è di Nicole Dubuc, mentre le musiche sono degli autori della colonna sonora Starr Parodi & Jeff Eden Fair. Canta Josh Ramsay.

Precedenti resoconti:
Puntata 1 - Family of Heroes

Fonti: La luna di Cybertron

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