Superato l'ostacolo della
puntata recap, ecco finalmente il gran finale di Transformers: Prime
– Stagione 2, limitato a due sole parti (contro le quattro che
chiudevano la S1) ma che promette in ogni caso scintille.
Avevamo visto
l'anticipazione qualche giorno fa e quindi ora possiamo concentrarci
sul solito resoconto, fra trama e commento.
Partenza:
Bulkhead, Arcee e
Bumblebee hanno finalmente comunicato a Jack, Miko e Raf le loro
scoperte circa la possibilità di rigenerare Cybertron e abbandonare
la Terra. Jack è confuso dal fatto che i robot li abbiano tenuti
all'oscuro dei fatti per un po'; Raf è dispiaciuto alla prospettiva
di perderli; Miko, invece, è quella più esaltata dalla prospettiva,
perché naturalmente vuole andare su Cybertron con loro!
Ratchet, Optimus Prime e
Smokescreen fanno invece il punto della situazione e ipotizzano anche che
Starscream, una volta entrato in possesso delle Chiavi Omega, possa
averle usate per riguadagnare il suo posto fra le fila dei Decepticon
[che peraltro è esattamente quello che è successo, vedi puntata precedente]. Un segnale interrompe le discussioni: è Dreadwing, che
organizza un incontro con gli Autobot e consegna loro la Forgia di
Solus Prime. Le recenti scoperte sul destino di Skyquake lo hanno
infatti convinto a tradire i Decepticon. Prima di adempiere fino in
fondo al suo destino, Dreadwing rifiuta comunque l'offerta di Optimus
Prime di schierarsi con gli Autobot.
Con la Forgia in suo
possesso, Optimus non ha ancora l'abilità di ricreare le Chiavi
Omega, ma può potenziare il Ponte Terrestre fino a farlo diventare
un Ponte Spaziale, in modo da raggiungere Cybertron: per il
Comandante Autobot, infatti, è essenziale impedire che la
rigenerazione del pianeta sia effettuata da Megatron. Diversamente, i
Decepticon guadagnerebbero un tale prestigio politico da riscrivere
la Storia come vincitori, condannando gli Autobot al ruolo di
criminali di guerra!
Nella circostanza,
comunque, Optimus mette i suoi sottoposti a conoscenza della
presenza, su Cybertron, del Blocco Omega (Omega Lock), ovvero il
dispositivo da attivare con le Chiavi per la rigenerazione: lui ne
conosce la posizione, Alpha Trion gliel'ha rivelata nell'ultimo
messaggio [vedi Alpha/Omega] ordinandogli però di non condividerlo
con gli altri Autobot fino al momento opportuno. Questa mossa non
piace molto a Ratchet, Arcee e Bulkhead, ma Smokescreen rasserena gli
animi, spiegando che si è trattato di una semplice precauzione:
infatti, se il segreto del Blocco Omega fosse stato noto a tutti,
Megatron se ne sarebbe impadronito facilmente quando ha effettuato
la Connessione Psico-Corticale con lo stesso Smokescreen [vedi Inside Job].
Intanto Dreadwing fa
ritorno sulla Nemesis e, sebbene ostenti la giusta calma davanti a
Megatron, si reca subito da Starscream (fresco di innesto
dell'ingranaggio di trasformazione da parte di Knock Out) per
terminarlo. Megatron però interviene e, quando risulta evidente che
Dreadwing non si fermerà prima di aver ottenuto la sua vendetta, lo
elimina con il suo stesso cannone.
Per sdebitarsi,
Starscream cerca di accelerare il processo di studi delle Chiavi
Omega che sta effettuando Knock Out: solo il caso porta i due robot a
litigare e a colpirsi con le Chiavi, che in questo modo si combinano
rivelando la posizione del Blocco Omega su Cybertron. Il vantaggio
degli Autobot è perduto e Megatron si dirige subito su Cybertron
insieme a una folta pattuglia di Vehicon alati, mentre Starscream
resta a coordinare le operazioni dalla Nemesis.
Nello stesso momento, il
computer di Ratchet intercetta l'attività al di fuori dell'atmosfera
e capisce che i Decepticon hanno attivato il Ponte Spaziale. Per gli
Autobot è tempo di muoversi, ma prima di lasciare la base, Optimus
usa la Forgia di Solus Prime per riparare la Star Saber. Bulkhead,
Bumblebee, Arcee e Smokescreen, invece, prelevano dai depositi tutti
i dispositivi attualmente in mano agli Autobot: rispettivamente
l'Immobilizzatore [vedi "Compagni" (Partners), puntata 20 della
Stagione 1], il Guanto di Polarità [da "Attrazione tra metalli" (Metal
Attraction), puntata 18 della S1], l'Apex Armor [entrata in possesso degli Autobot in New Recruit] e
l'Estrattore di Scintilla [vedi Operazione Bumblebee - 1a parte]. Quindi il gruppo raggiunge Cybertron attraverso il
“suo” Ponte Spaziale.
Stando alla mappa,
l'ubicazione del Blocco Omega è nel Mare di Ruggine (Sea of Rust).
Prima di poterci arrivare, però, Megatron deve affrontare gli
Autobot, che si battono come leoni contro i Vehicon e recuperano
le quattro Chiavi Omega. In particolare, Smokescreen, forte anche del
suo Oscillatore di Fase riesce a mettere fuori combattimento vari
nemici. Gli ultimi Vehicon cadono per effetto dell'Estrattore di
Scintilla, che non colpisce Megatron solo perché questi è più
veloce nel distruggerlo con la sua Star Saber Oscura [vista per la
prima volta in Alpha/Omega].
Nel frattempo, Jack, Miko
e Raf contattano la base da scuola affinché gli Autobot vengano a
prenderli. Ratchet risponde e li liquida sbrigativamente, lasciandoli
dubbiosi su cosa stia accadendo.
Di nuovo su Cybertron,
gli Autobot raggiungono l'ubicazione del Blocco Omega, che si mostra
in tutta la sua magnificenza, pronto a essere sbloccato dalle Chiavi.
Stando alle parole di Alpha Trion, il Blocco Omega è un canale di
collegamento diretto con l'Allspark!
Megatron però
sopraggiunge e ordina agli Autobot di fermarsi: dalla Nemesis,
infatti, Starscream gli ha fornito una soluzione utile a capovolgere
la situazione in modo molto più efficace di un eventuale spiegamento di
rinforzi militari. Così, attraverso il Ponte Spaziale, arrivano sul
Pianeta Soundwave, Knock Out e lo stesso Starscream, ciascuno con una
capsula che contiene un ostaggio: si tratta di Jack, Miko e Raf. Se
gli Autobot non cederanno le Chiavi a lui, Megatron farà aprile le
capsule e i ragazzi moriranno, a contatto con l'atmosfera tossica di
Cybertron...
Come si può notare dalla
trama lunga e dettagliata, a fronte del superfluo riassunto di Patch,
stavolta siamo di fronte a una storia grandiosa e ricca di eventi,
che ripaga finalmente delle attese. Certo, abituati com'eravamo a un
dosaggio sempre molto limitato di fatti, la mole di informazioni
rischia di far apparire l'insieme affollato e non privo di soluzioni
sbrigative (gli Autobot si accorgono che i Decepticon hanno attivato
il loro Ponte Spaziale, ma questo non era mai successo prima), ma nel
complesso c'è tutto quello che un fan di queste serie può chiedere:
grandi momenti epici, fitti riferimenti alla continuity e alla
mitologia e un'ottima caratterizzazione dei personaggi.
Non potrebbe essere
altrimenti, peraltro, quando a scrivere c'è l'ottima Marsha Griffin
che riesce a elaborare ogni carattere in poco spazio: in effetti, ciò
che colpisce è come la sinergia con la regia di Todd Waterman
permetta all'aspetto visivo e “cinematico” di essere preminente
(la spettacolare battaglia finale è quasi priva di dialoghi) senza
che la scrittura ne soffra. La Griffin insinua singole frasi che, di
concerto con i gesti, dicono più di tanti inutili discorsi e
dell'approccio “verboso” spesso prediletto anche dallo stesso
franchise Hasbro.
Il colpo di scena più
clamoroso riguarda naturalmente l'uscita di scena di Dreadwing, ormai
caratterizzato come un autentico samurai senza più padroni, che per
questo va incontro al suo destino in un misto di abnegazione e
sacrificio, come se si aspettasse di finire in quel modo. Più del
climax reclamato da molti fans, la scena si fa quindi apprezzare per
la sua essenzialità, pur carica di forti implicazioni morali e di un
tragico senso dell'onore, che consegnano definitivamente il
personaggio alla sfera dei grandi. Ci mancherai, Dreadwing!
Se poi Smokescreen
continua a farsi notare come un personaggio tanto carico di risorse
quanto fiducioso nel valore di Optimus e umile nel ritenersi indegno
di attivare il Blocco Omega con una delle Chiavi a sua disposizione,
colpisce come lo stesso Comandante Autobot vada assumendo un tono
sempre più oscuro e ossessionato dal successo della missione, tanto
da arrivare – nel finale – persino a prospettare l'ipotesi di non
sottostare al ricatto di Megatron (sacrificando quindi la vita di Jack, Miko e Raf). Come andrà a finire? Lo sapremo
la prossima settimana (la consueta anticipazione la riserviamo per un
aggiornamento a parte).
Un accenno finale va
anche alla splendida colonna sonora di Brian Tyler, che, se
costituisce da sempre uno dei punti forti della serie, in questa
puntata si fa notare ancora di più con qualche passaggio inedito che
regala grandissima forza espressiva allo spessore epico dell'insieme.
Precedenti resoconti
Stagione 2:
Puntata 1 - Orion Pax, Part 1 (Orion Pax, 1a Parte)
Puntata 2 - Orion Pax, Part 2 (Orion Pax, 2a Parte)
Puntata 3 - Orion Pax, Part 3 (Orion Pax, 3a Parte)
Puntata 4 - Operation Bumblebee, Part 1 (Operazione Bumblebee, 1a Parte)
Puntata 5 - Operation Bumblebee, Part 2 (Operazione Bumblebee, 2a Parte)
Puntata 6 - Loose Cannons (Cannone sciolto)
Puntata 7 - Crossfire (Fuoco incrociato)
Puntata 8 + 9 - Nemesis Prime + Grill (Nemesis Prime + Graticola)
Puntata 18 - New Recruit
Puntata 19 - The Human Factor
Puntata 20 - Legacy
Puntata 21 - Alpha/Omega
Puntata 22 - Hard Knocks
Puntata 23 - Inside Job
Puntata 24 - Patch
Puntata 19 - The Human Factor
Puntata 20 - Legacy
Puntata 21 - Alpha/Omega
Puntata 22 - Hard Knocks
Puntata 23 - Inside Job
Puntata 24 - Patch
Fonti: La luna di
Cybertron
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