venerdì 26 ottobre 2012

Jeff Kline su TF Prime e Beast Hunters

Con la chiusura della stagione 2 di Transformers: Prime ormai alle porte, tutti gli sguardi sono concentrati su Beast Hunters, l'annunciata Season 3 che debutterà nel 2013 e cui abbiamo già dedicato aggiornamenti QUI e QUI.

Oggi il contributo più importante arriva da un'intervista all'ormai arcinoto produttore esecutivo Jeff Kline, realizzata da Hero Complex e che illustra tanto il metodo di lavorazione seguito finora, quanto le attese per ciò che verrà.

Come sempre ve la proponiamo in italiano, buona lettura:


L'idea di avere lunghi archi narrativi è abbastanza inusuale in una serie diretta ai bambini, non trovi? [ricordiamo che Transformers: Prime è pensata per un target pre-adolescenziale, pur essendo godibile anche dagli adulti]

A dirla tutta non eravamo partiti con quelle intenzioni per Transformers: Prime. All'inizio avevamo delle idee su dove volevamo andare con la narrazione a lungo termine; sapevamo dove volevamo arrivare alla fine della Stagione 1, della 2 e della 3. Abbiamo pianificato tutte e tre le stagioni, anche se non eravamo sicuri di raggiungere un tale obiettivo. Ci siamo poi resi conto - in particolare durante la Stagione 2 - che procedere attraverso puntate autoconclusive era impossibile, soprattutto perché volevamo rendere la serie sempre più grande e più epica. Così abbiamo “bruciato” la storia pensata per tre stagioni già nella prima parte della seconda. Il che è abbastanza consueto.

Avete quindi realizzato un nuovo schema per tre annate?

Abbiamo sicuramente ripensato al nostro lavoro per la Stagione 3, che stiamo producendo adesso. Una delle cose buone di Transformers: Prime, che non accade spesso nelle serie animate, è che abbiamo uno staff di sceneggiatori impiegati a tempo pieno. Molte serie animate devono procedere con uno story editor e vari freelance. Così può diventare molto difficile programmare archi narrativi molto grandi se sei da solo nella tua stanza. Ma con uno staff di sceneggiatori a tempo pieno possiamo spendere molto tempo a pianificare dove vogliamo portare la storia e i personaggi prima di scrivere le sceneggiature vere e proprie.

Cosa devono aspettarsi gli spettatori dalla Stagione 3?

Com'è noto a chi segue la serie, tendiamo a far diventare lo spettacolo sempre più grande e a infilarci in situazioni senza uscita. Così, alla fine della Stagione 2 ci troveremo bloccati in un angolo e speriamo di sorprendervi nel mostrare come ne usciremo. Per la Stagione 3 stiamo sostanzialmente portando le Bestie nella storia, il che rappresenta un grosso cambiamento. Non parliamo necessariamente di Beast Wars o Dinobot, ma di Bestie, che sono comunque una parte della tradizione dei Transformers. Per noi è importante giustificare la tradizione preesistente nella nostra continuity. Uno dei punti nodali per noi è l'idea che la Terra e Cybertron siano correlati da eoni. L'arco narrativo su Unicron [finale della Stagione 1 ndr] ha già seminato qualcosa in questo senso. Ma nella Stagione 3 approfondiremo come la Terra e Cybertron siano pianeti fratelli, o gemelli in un certo senso. E, così come abbiamo fatto per la Stagione 2, anche qui le alleanze cambieranno: buoni e cattivi cambieranno fazione, verranno introdotti nuovi elementi e altri più vecchi saranno eliminati. Cerchiamo di cambiare perché vogliamo che i nostri Autobot siano sempre in svantaggio. Fin dall'inizio ci sono sempre stati meno Autobot che Decepticon, e sono anche tecnologicamente meno avanzati. Cercheremo di continuare a truccare le carte contro di loro.

Vi siete mai trovati a infilare i personaggi in una situazione così priva di scappatoie da dover tornare indietro e modificare la storia?

Abbiamo avuto la fortuna di non trovarci mai nella fase di scrittura vera e propria quando è successa una cosa del genere, ma sempre in quella di pianificazione delle storie, quando dividiamo gli archi narrativi in singole puntate e ci rendiamo conto che qualcosa previsto tre puntate prima finisce poi per crearci grossi problemi. A quel punto la decisione da prendere è: torniamo indietro e cambiamo le tre puntate precedenti oppure cerchiamo di trovare un modo per andare avanti? Fortunatamente tutto questo accade sempre quando stiamo impostando le linee generali. Se queste cose accadessero nella fase di scrittura sarebbe un bel problema.

Non ci sono mai stati problemi determinati da episodi che erano già stati realizzati?

Non è successo, ma ci siamo andati vicino con questa terza stagione perché l'idea di introdurre le Bestie non ci è stata sottoposta fino a quando non eravamo già molto avanti nella pianificazione. Noi dobbiamo sempre giustificare tutto, assicurandoci che rientri nell'insieme generale. E non eravamo sicuri di riuscirci. Avevamo un piano già impostato, ma alla fine siamo riusciti a uscirne.

Sembra che il franchise dei Transformers abbia sempre avuto la tendenza alle narrazioni seriali, fin dalle serie animate originali degli anni Ottanta.

Quando abbiamo iniziato a lavorare a Prime abbiamo “ereditato” un documento di 300/400 pagine. Era stato messo insieme dalla Hasbro ed era una specie di compendio delle mitologie dei Transformers fra le varie iterazioni. Quando siamo partiti con Prime, sapevamo che volevamo in qualche modo ripartire da zero e introdurre gli spettatori in questo mondo senza dare per scontato che avessero già avuto esperienze con i Transformers, ma allo stesso tempo non volevamo contraddire quello che era stato fatto prima. Così siamo partiti da quel documento e va dato atto alla Hasbro di essere un'azienda di giocattoli che ha sempre pensato in modo creativo ai suoi prodotti, soprattutto con le action figure. Hanno creato questo mondo prima ancora di avere i giocattoli. Quindi abbiamo speso una bella fetta del nostro tempo a pensare cosa e come volevamo usare le informazioni contenute in quel documento di 300/400 pagine. A un certo punto volevamo staccarcene e intraprendere il nostro percorso. Ma siccome non potevamo sapere quando avremmo iniziato a farlo, sotto alcuni aspetti lo stiamo ancora usando, anche se ci siamo addentrati già lungo la nostra narrazione.

C'è una persona che sovrintende l'intero franchise dei Transformers e coordina le serie animate, i film, i romanzi e i fumetti?

Penso sia un tipo in Rhode Island, il suo nome è Aaron Archer. È coinvolto con il brand da molto, molto tempo. Il suo lavoro è molto difficile perché deve permettere alle varie iterazioni di agire in modo indipendente l'una dall'altra, ma senza che si contraddicano. È praticamente la persona che si trova in mezzo fra Michael Bay, me e la IDW, la compagnia che realizza i fumetti.

Questa serie è un po' più dark e matura rispetto alle altre dei Transformers. Come si fa a percorrere quella linea in uno show per bambini? Cosa è troppo oscuro?

Molto di noi sono genitori. Io ho un figlio di 9 anni. C'è un po' di “farei vedere a mio figlio o mia figlia una cosa del genere?” Sarei d'accordo? L'altra cosa che abbiamo ben presente è che l'ultima serie prima di Transformers: Prime è stata Transformers: Animated, che virava un po' più sul versante della commedia. Ma i film hanno settato un tono molto diverso, hanno alzato la barra e portato azione molto epica. Non volevamo che la serie deludesse chi era un fan dei film. E volevamo anche fare qualcosa di diverso rispetto a Transformers: Animated. Questo ci ha guidato nella scelta del particolare tono da dare alla serie. In tutta onestà, se non avesse funzionato, ci saremmo orientati su qualcos'altro. Ma sembra che abbia funzionato. La nostra più grande paura era se i fans l'avrebbero accettata o se l'avrebbero vista soltanto come un'altra iterazione dei Transformers. La cosa buona è che l'hanno accettata.

Fonti: Hero Complex

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