Con la chiusura della
stagione 2 di Transformers: Prime ormai alle porte, tutti gli sguardi
sono concentrati su Beast Hunters, l'annunciata Season 3 che
debutterà nel 2013 e cui abbiamo già dedicato aggiornamenti QUI e
QUI.
Oggi il contributo più
importante arriva da un'intervista all'ormai arcinoto produttore
esecutivo Jeff Kline, realizzata da Hero Complex e che illustra tanto
il metodo di lavorazione seguito finora, quanto le attese per ciò
che verrà.
Come sempre ve la
proponiamo in italiano, buona lettura:
L'idea di avere lunghi
archi narrativi è abbastanza inusuale in una serie diretta ai
bambini, non trovi? [ricordiamo che Transformers: Prime è pensata per
un target pre-adolescenziale, pur essendo godibile anche dagli
adulti]
A dirla tutta non eravamo
partiti con quelle intenzioni per Transformers: Prime. All'inizio
avevamo delle idee su dove volevamo andare con la narrazione a lungo
termine; sapevamo dove volevamo arrivare alla fine della Stagione 1,
della 2 e della 3. Abbiamo pianificato tutte e tre le stagioni, anche
se non eravamo sicuri di raggiungere un tale obiettivo. Ci siamo poi
resi conto - in particolare durante la Stagione 2 - che procedere
attraverso puntate autoconclusive era impossibile, soprattutto perché
volevamo rendere la serie sempre più grande e più epica. Così
abbiamo “bruciato” la storia pensata per tre stagioni già nella
prima parte della seconda. Il che è abbastanza consueto.
Avete quindi realizzato
un nuovo schema per tre annate?
Abbiamo sicuramente
ripensato al nostro lavoro per la Stagione 3, che stiamo producendo
adesso. Una delle cose buone di Transformers: Prime, che non accade
spesso nelle serie animate, è che abbiamo uno staff di sceneggiatori
impiegati a tempo pieno. Molte serie animate devono procedere con uno
story editor e vari freelance. Così può diventare molto difficile
programmare archi narrativi molto grandi se sei da solo nella tua
stanza. Ma con uno staff di sceneggiatori a tempo pieno possiamo
spendere molto tempo a pianificare dove vogliamo portare la storia e
i personaggi prima di scrivere le sceneggiature vere e proprie.
Cosa devono aspettarsi
gli spettatori dalla Stagione 3?
Com'è noto a chi segue
la serie, tendiamo a far diventare lo spettacolo sempre più grande e
a infilarci in situazioni senza uscita. Così, alla fine della
Stagione 2 ci troveremo bloccati in un angolo e speriamo di
sorprendervi nel mostrare come ne usciremo. Per la Stagione 3 stiamo
sostanzialmente portando le Bestie nella storia, il che rappresenta
un grosso cambiamento. Non parliamo necessariamente di Beast Wars o
Dinobot, ma di Bestie, che sono comunque una parte della tradizione
dei Transformers. Per noi è importante giustificare la tradizione
preesistente nella nostra continuity. Uno dei punti nodali per noi è
l'idea che la Terra e Cybertron siano correlati da eoni. L'arco
narrativo su Unicron [finale della Stagione 1 ndr] ha già seminato qualcosa in questo senso. Ma
nella Stagione 3 approfondiremo come la Terra e Cybertron siano
pianeti fratelli, o gemelli in un certo senso. E, così come abbiamo
fatto per la Stagione 2, anche qui le alleanze cambieranno: buoni e
cattivi cambieranno fazione, verranno introdotti nuovi elementi e
altri più vecchi saranno eliminati. Cerchiamo di cambiare perché
vogliamo che i nostri Autobot siano sempre in svantaggio. Fin
dall'inizio ci sono sempre stati meno Autobot che Decepticon, e sono
anche tecnologicamente meno avanzati. Cercheremo di continuare a
truccare le carte contro di loro.
Vi siete mai trovati a infilare i personaggi in una situazione così
priva di scappatoie da dover tornare indietro e modificare la storia?
Abbiamo avuto la fortuna
di non trovarci mai nella fase di scrittura vera e propria quando è
successa una cosa del genere, ma sempre in quella di pianificazione
delle storie, quando dividiamo gli archi narrativi in singole puntate
e ci rendiamo conto che qualcosa previsto tre puntate prima finisce
poi per crearci grossi problemi. A quel punto la decisione da
prendere è: torniamo indietro e cambiamo le tre puntate precedenti
oppure cerchiamo di trovare un modo per andare avanti? Fortunatamente
tutto questo accade sempre quando stiamo impostando le linee
generali. Se queste cose accadessero nella fase di scrittura sarebbe
un bel problema.
Non ci sono mai stati
problemi determinati da episodi che erano già stati realizzati?
Non è successo, ma ci
siamo andati vicino con questa terza stagione perché l'idea di
introdurre le Bestie non ci è stata sottoposta fino a quando non
eravamo già molto avanti nella pianificazione. Noi dobbiamo sempre
giustificare tutto, assicurandoci che rientri nell'insieme generale.
E non eravamo sicuri di riuscirci. Avevamo un piano già impostato,
ma alla fine siamo riusciti a uscirne.
Sembra che il franchise
dei Transformers abbia sempre avuto la tendenza alle narrazioni
seriali, fin dalle serie animate originali degli anni Ottanta.
Quando abbiamo iniziato a
lavorare a Prime abbiamo “ereditato” un documento di 300/400
pagine. Era stato messo insieme dalla Hasbro ed era una specie di
compendio delle mitologie dei Transformers fra le varie iterazioni.
Quando siamo partiti con Prime, sapevamo che volevamo in qualche modo
ripartire da zero e introdurre gli spettatori in questo mondo senza
dare per scontato che avessero già avuto esperienze con i
Transformers, ma allo stesso tempo non volevamo contraddire quello
che era stato fatto prima. Così siamo partiti da quel documento e va
dato atto alla Hasbro di essere un'azienda di giocattoli che ha
sempre pensato in modo creativo ai suoi prodotti, soprattutto con le
action figure. Hanno creato questo mondo prima ancora di avere i
giocattoli. Quindi abbiamo speso una bella fetta del nostro tempo a
pensare cosa e come volevamo usare le informazioni contenute in quel
documento di 300/400 pagine. A un certo punto volevamo staccarcene e
intraprendere il nostro percorso. Ma siccome non potevamo sapere
quando avremmo iniziato a farlo, sotto alcuni aspetti lo stiamo
ancora usando, anche se ci siamo addentrati già lungo la nostra
narrazione.
C'è una persona che
sovrintende l'intero franchise dei Transformers e coordina le serie
animate, i film, i romanzi e i fumetti?
Penso sia un tipo in
Rhode Island, il suo nome è Aaron Archer. È coinvolto con il brand
da molto, molto tempo. Il suo lavoro è molto difficile perché deve
permettere alle varie iterazioni di agire in modo indipendente l'una
dall'altra, ma senza che si contraddicano. È praticamente la persona
che si trova in mezzo fra Michael Bay, me e la IDW, la compagnia che
realizza i fumetti.
Questa serie è un po'
più dark e matura rispetto alle altre dei Transformers. Come si fa a
percorrere quella linea in uno show per bambini? Cosa è troppo
oscuro?
Molto di noi sono
genitori. Io ho un figlio di 9 anni. C'è un po' di “farei vedere a
mio figlio o mia figlia una cosa del genere?” Sarei d'accordo?
L'altra cosa che abbiamo ben presente è che l'ultima serie prima di
Transformers: Prime è stata Transformers: Animated, che virava un
po' più sul versante della commedia. Ma i film hanno settato un tono
molto diverso, hanno alzato la barra e portato azione molto epica.
Non volevamo che la serie deludesse chi era un fan dei film. E
volevamo anche fare qualcosa di diverso rispetto a Transformers:
Animated. Questo ci ha guidato nella scelta del particolare tono da
dare alla serie. In tutta onestà, se non avesse funzionato, ci
saremmo orientati su qualcos'altro. Ma sembra che abbia funzionato.
La nostra più grande paura era se i fans l'avrebbero accettata o se
l'avrebbero vista soltanto come un'altra iterazione dei Transformers.
La cosa buona è che l'hanno accettata.
Fonti: Hero Complex
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