Come avevamo annunciato, è finalmente
iniziata la programmazione italiana di Transformers: Prime –
Stagione 2 su Cartoon Network! L'occasione è dunque buona per dare
un'occhiata a come si presenta l'edizione, viste alcune scelte
discutibili nell'adattamento della stagione precedente e il cambio di
canale.
Iniziamo col dire che è stata
ripristinata la sigla originale con la bellissima colonna sonora di
Brian Tyler. È comunque possibile che, in caso di repliche su Italia
1, torni la sigla italiana ormai nota. Diversamente dall'edizione
americana, comunque, la sigla è piazzata in testa alla puntata e non
dopo il prologo. Alla fine della sigla c'è il cartello con il titolo
italiano Orion Pax - 1a Parte (vi ricordo il nostro resoconto dalla
trasmissione originale).
Il cast di doppiaggio è esattamente lo stesso della stagione 1, così come il direttore Pino Pirovano. Per
ragioni di continuità permangono anche alcuni piccoli errori come
chiamare Unicron con l'articolo (“L'Unicron”), cui stavolta si
aggiunge la stessa scelta anche per Vector Sigma (“il Vector
Sigma”). Nel complesso, comunque, la traduzione è fedele e molto
letterale, con alcune scelte infelici come “scatola vocale” per “voice box” o “mettere il turbo” per “turbocharging”, mentre si attribuisce un “cuore” a Optimus (ma i robot tecnicamente non hanno niente del genere). Altre scelte sono invece inspiegabili, come il fatto che Megatron si rivolga a Soundwave usando il plurale. A volte subentrano anche alcune sporcature di pronuncia, che sembrano quasi denunciare una certa fretta: ad esempio "Iacon" (che si pronuncia "Aiacon"), in un paio di occasioni è indicato come "Aicon".
Un punto particolarmente controverso
riguarda la battuta in cui Orion Pax chiede a Megatron come mai gli
appartenenti al loro fronte si chiamino “Decepticon”. Per capirne
il senso dobbiamo comprendere come il termine in questione derivi dalla parola inglese “deception”, che significa “inganno”. È come se
Orion stesse chiedendo: perché siamo chiamati ingannatori, se invece
siamo i depositari della verità? Alla domanda, Megatron risponde con
un vero capolavoro di retorica, spiegando che il nome è stato
coniato dagli Autobot in senso dispregiativo, ma che ora è diventato
un simbolo d'orgoglio perché “se dire la verità significa
ingannare, allora siamo lieti di essere colpevoli” (“if speaking
the truth is deception, then we are gladly guilty”.).
L'edizione italiana si trova dunque di
fronte a uno scacco: come spiegare questo gioco di parole? La
soluzione trovata è la più semplice: non spiegarlo. Ecco il dialogo
nell'edizione nostrana:
Orion: “Signore, una domanda: per
quale motivo ci chiamiamo Decepticon?”
Megatron: “Un'altra tattica degli
Autobot per umiliarci. Ci hanno dato questo nome per disprezzarci e
invece noi lo portiamo con orgoglio. Siamo fieri di essere
Decepticon, non ce ne vergogniamo affatto”.
Dite che senza capire cosa significa
“Decepticon” il senso della frase sia chiaro? Abbiamo i nostri
dubbi, sarebbe bastata una piccola variazione “Perche ci chiamiamo
Decepticon, cioè ingannatori”?
Altro punto importante riguarda il
cambio di voce che, nella versione originale, Peter Cullen attua
sulla caratterizzazione di Orion: il timbro è molto più leggero che
quando l'attore doppia Optimus Prime. Questa scelta è rispettata
fedelmente anche da Marco Balzarotti, doppiatore del personaggio
nell'edizione italiana. Il fatto che comunque Balzarotti abbia un
tono di voce mediamente più leggero di quello di Cullen, può ad
ogni modo rendere poco evidente la cosa.
Nei prossimi giorni, dove possibile,
continueremo a monitorare l'edizione italiana della serie.
Fonti: Cartoon Network, La luna di
Cybertron
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