mercoledì 24 ottobre 2012

Mike Johnson e Mairghread Scott sul fumetto di TF Prime

Non abbiamo notizie certe che il Transformers Magazine sia stato effettivamente soppresso (Panini non ha comunque risposto alle nostre mail), ma certo la prospettiva di vedere ancora fumetti dei nostri cari robot cybertroniani in Italia è sempre più dura. Come segno di speranza riprendiamo comunque l'intervista che Mike Johnson e Mairghread Scott hanno concesso alla pagina Facebook di Transformers in merito all'uscita del fumetto Transformers Prime: Rage of the Dinobots.

I nomi degli autori sono già noti a chi segue la serie animata, essendo due degli sceneggiatori (di Mairghread Scott, in particolare, abbiamo già tradotto un'intervista tempo addietro). Ora i due si cimentano con un compito gravoso: portare nell'universo creato dal serial personaggi amatissimi come i Dinobot, di recente tornati alla ribalta grazie alla comparsa nel videogame Fall of Cybertron.



Il fumetto esce in America per l'editore IDW Publishing e prevede 4 numeri. Ecco l'intervista tradotta (link nostri):

Per prima cosa, Mairghread, credo che tu sia la prima donna a scrivere ufficialmente un fumetto dei Transformers. Come ti senti a fare la storia?

MAIRGHREAD SCOTT: Mi sento bene, è bello essere la prima donna a scrivere un fumetto dei Transformers, ma va aggiunto che molti sceneggiatori della serie animata sono donne, così mi è sembrato naturale continuare a scrivere di un mondo che amo in un nuovo formato. Spero solo che anche tutti gli altri siano eccitati dal mio arrivo come lo sono io.

Mike, attualmente stai scrivendo il fumetto di Star Trek per la IDW, insieme a Supergirl per la DC. Com'è tornare ai Transformers?

MIKE JOHNSON: E' fantastico! La mia prima miniserie di Transformers Prime [da noi pubblicata proprio sul Transformers Magazine, ndr] ha finito per confluire nella seconda puntata che ho poi scritto per la serie tv [Out of the Past ndr], così è bello tornare di nuovo ai fumetti per raccontare una nuova storia di Prime. C'è una bella simbiosi fra la serie tv e i fumetti e spero che questo continuerà.

Rage of the Dinobots si collega direttamente agli eventi che vedremo nelle stagioni future di Transformers: Prime?

MAIRGHREAD SCOTT: Pensiamo che Rage sia il perfetto mix tra una storia autoconclusiva e una che si lega alla continuity. L'intera storia può essere letta senza sapere nulla della serie tv, ma ci sono alcuni elementi che prefigurano fatti che vedremo in Prime.

MIKE JOHNSON: Stiamo sicuramente lavorando nella mitologia della serie, e, così come accaduto con la precedente miniserie, c'è sempre la possibilità che quello che facciamo nei fumetti possa riflettersi nella versione televisiva.

Entrambi avete scritto per la serie tv. È difficile portare le avventure di questi personaggi in un fumetto?

MAIRGHREAD SCOTT: Sicuramente ho dovuto imparare il ritmo di un fumetto. I fans di Prime sanno che tendiamo a inserire molta storia in ogni puntata, ma per i fumetti bisogna stare ancora più stretti. Ogni vignetta conta e cerchiamo fortemente di mantenere nel fumetto quel senso di movimento che la gente riconosce come tipico di Prime. Penso che ci siamo riusciti.

MIKE JOHNSON: La parte difficile è partire da qualcosa che inizia in animazione e quindi è pensata per le immagini in movimento. I fumetti sono statici, così la sfida è convertire il ritmo e l'azione della serie sulla carta. È una sfida divertente.

Come vi siete mossi per creare nuove e uniche versioni dei Dinobot senza dimenticare le loro precedenti apparizioni nell'universo dei Transformers?

MAIRGHREAD SCOTT: I Dinobot sono diventati incredibilmente furbi da quando furono introdotti per la prima volta nella G1, e potete rendervene conto nel videogame Fall of Cybertron. Volevamo preservare sia questa evoluzione che la natura bestiale dei Dinobot tanto cara ai fans della G1. Così abbiamo deciso di dare ai Dinobot menti da soldato ma con una rabbia bestiale interiore. È la battaglia fra questi elementi che definisce i nostri Dinobot ed è il tipo di conflittualità che i fans ameranno.

MIKE JOHNSON: Penso che tutti i grandi personaggi della cultura pop abbiano bisogno di evolvere per essere sempre attuali, e i Dinobot non fanno eccezione. Uno dei punti di forza dei Transformers è che sono riusciti a rimanere eccitanti e rilevanti anche per le nuove generazioni, e questo è accaduto anche perché i creatori non hanno mai avuto paura di fare dei cambiamenti. L'aspetto divertente è andare oltre gli aspetti familiari dei personaggi per creare qualcosa di nuovo che onori il già fatto.

Potete dirci qualcosa sulle premesse che permetteranno l'ingresso dei Dinobot?

MAIRGHREAD SCOTT: I Dinobot stanno proteggendo la ritirata delle ultime forze Autobot su Cybertron, ma quando un trasporto non riesce, sono costretti a un audace salvataggio contro le forze oscure che hanno deciso di restare sul pianeta morente. È praticamente Black Hawk Down mescolato ad Apocalypse Now, ma con dinosauri metallici.

MIKE JOHNSON: Stiamo abbracciando la prospettiva “dietro le linee nemiche”, con i Dinobot nel ruolo degli ultimi Autobot che resistono su Cybertron dopo l'esodo. Questo serve a creare una situazione tesa e drammatica in cui ogni Dinobot reagisce a modo suo. Vedremo anche un lato diverso di Grimlock, che deve tenere insieme la sua squadra mentre tutto va a rotoli.

Gli eventi della miniserie si collegano a quelli del videogame Fall of Cybertron, oltre che alla serie tv?

MAIRGHREAD SCOTT: Gli eventi si svolgono subito dopo Fall of Cybertron, ma parecchio tempo prima dell'inizio di Prime (ricordate che in questo lasso di tempo si devono svolgere i fatti del romanzo Transformers: Exodus). Per i fans del gioco questo sarà l'occasione di un bel rematch fra i Dinobot e Shockwave, i fans di Prime avranno invece alcuni elementi allettanti rispetto alla serie, ma senza spoiler.

Cosa potete dirci dei disegni della serie, che sono realizzati da Agustin Padilla? Rispecchiano la vostra visione?

MAIRGHREAD SCOTT: Siamo molto contenti del lavoro di Mr. Padilla. Ha un occhio per i dettagli che crea la giusta connessione fra i design di Fall of Cybertron e di Prime. Sarete perfettamente in grado di riconoscere tutti i nostri personaggi da un medium all'altro.

MIKE JOHNSON: È anche meglio di quanto mi aspettassi! Augustin ha lo stile perfetto per i Transformers. I suoi personaggi hanno una presenza realistica e un “peso” sulla pagina che ti fa davvero credere a questi giganti di metallo che combattono. La sua immaginazione è incredibile. Gli abbiamo dato delle semplici descrizioni delle vignette e lui ha dato loro vita e azione.

Dal momento che siete co-sceneggiatori della serie, come vi siete divisi i compiti? Uno scriveva una bozza e l'altro apportava delle modifiche o viceversa?

MIKE JOHNSON: È un costante prendere e dare. Parliamo della storia a pranzo, la sviluppiamo in una scaletta cadenzata pagina per pagina, e quindi scriviamo la sceneggiatura vera e propria andando avanti e indietro, fino a ottenere un mostro di Frankenstein che viene alla vita. Scrivere con un partner è divertente perché le cose che riusciamo a far venire fuori attraverso il confronto sono molto migliori di quelle che svilupperemmo da soli.

Quale dei Dinobot è stato più divertente da scrivere?

MAIRGHREAD SCOTT: Slug, perché sapevo che avrei amato scrivere di Grimlock, ma non mi aspettavo che avrei adorato tanto scrivere di Slug. È il perfetto esempio di personaggio felice di essere un animale bastardo e scontroso. Non gli piace nemmeno stare in modalità robot a meno che non sia necessario. Apprezzo un personaggio che accetta il suo modo di essere senza angosciarsi. Slug è piacevolmente testardo.

MIKE JOHNSON: Grimlock tutta la vita. Sono abbastanza vecchio da avere ancora il Grimlock G1 originale, preso direttamente quando uscì, così poterne scrivere oggi è un sogno che diventa realtà. In più, senza rivelare troppo, è un dinosauro particolare, che si è “evoluto” in modi interessanti dalla prima volta che ha posato la sua zampa nel nostro mondo.

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