Da Hurt in poi, come si
può notare, la programmazione delle puntate ha ripreso la consueta
scansione settimanale: se però pochi giorni separano le puntate 16 e
17, ben più ampio è l'intervallo temporale fra le rispettive
storie. Per la prima volta nella serie, infatti, Transformers: Prime
fa un salto indietro nel tempo, dedicando un'intera avventura ai
giorni della Grande Guerra cybertroniana, rompendo così anche la
continuity fin qui stabilita (ma non in maniera brusca, come
vedremo).
Di conseguenza, il titolo
è Out of the Past (“Dal passato”), il giorno di trasmissione è
stato il 31 agosto 2012 e il trailer già ci annuncia che la puntata
contiene un grande ritorno (e una piccola new entry):
Arcee è stata catturata
e viene portata sulla Nemesis, al cospetto del comandante Starscream,
che le ordina di decodificare una trasmissione Autobot intercettata
da Soundwave. Di fronte al rifiuto della guerriera, Starscream
minaccia di far del male non a lei, ma all'altro ostaggio in suo
possesso: Cliffjumper! Arcee però non si lascia piegare e non sembra
aver a cuore la sorte del suo compagno di sventura.
Si tratta in realtà di
un flashback: Arcee si è infatti ricordata del primo incontro con il
suo futuro partner nel vedere Miko che tenta di aiutare Bulkhead a
recuperare la piena mobilità. Dopo un po', però, Ratchet ordina una
pausa per non far sforzare troppo il gigante meccanico. Miko si
ritira quindi sulla cima del monte che contiene l'avamposto Omega-1
(la base Autobot), e piange, non vista da nessuno. Arcee interviene a
consolarla e, per farle capire quanto comprenda i suoi sentimenti, le
racconta l'inizio del suo rapporto con Cliffjumper.
Ai tempi, Arcee era
reduce dalla triste dipartita del suo primo partner, Tailgate, ucciso
da Airachnid [vedi “A caccia di terrestri (“Predatory”),
puntata 12 della stagione 1] e quindi aveva risposto al dolore
chiudendosi in se stessa. Torniamo così alla scena iniziale, con
Arcee e Cliffjumper prigionieri nella Nemesis.
Starscream, furioso per
non aver ottenuto dai nemici l'informazione che cercava, decide di
portarli a Kaon, in un laboratorio attrezzato per gli interrogatori e
gestito da uno scienziato molto speciale: Shockwave! Poiché i due
Autobot non collaborano, le informazioni nascoste nelle loro menti
verranno prelevate con una connessione psico-corticale [vedi “Mente
malata” (“Sick Mind”), puntata 13 della stagione 1], un
procedimento inventato dallo stesso Shockwave. Arcee è la prima a
essere sottoposta al trattamento e così Starcream ottiene ciò che
voleva: i dati criptati contengono una trasmissione di Optimus Prime,
che invita gli Autobot sopravvissuti alla caduta di Cybertron a
raggiungerlo sulla Terra.
Arcee sembra aver
risentito dell'effetto traumatico causato dalla connessione e così
Shockwave decide di terminare Cliffjumper, ormai inutile per i suoi
scopi. L'Autobot però riesce furbescamente a far leva sull'orgoglio
di Starscream, che quindi manda via Shockwave per occuparsi
personalmente del prigioniero. A fermarlo è Arcee (nient'affatto
annichilita dalla connessione psico-corticale) che quindi libera
Cliffjumper: i due riescono poi a sapere da Starscream che Shockwave
è riuscito a impadronirsi dell'ormai perduta tecnologia dei Ponti
Spaziali e ne ha costruito uno nei sotterranei di Kaon.
Arcee e Cliffjumper sono
quindi costretti ad allearsi per sabotare il Ponte: lei ne farebbe a
meno, ma lui si dimostra comprensivo perché sa cosa è successo a
Tailgate. I due si accorgono che il Ponte è indirizzato proprio
verso la Terra, alle coordinate fornite da Optimus Prime nel suo
messaggio. Così, per impedire che i Decepticon lancino un attacco al
comandante Autobot, Arcee e Cliffjumper entrano in azione: la prima
sabota il ponte, mentre il secondo distrae le guardie. Shockwave
cerca di fermarli, ma l'azione combinata dei due è irresistibile.
Alla fine i due abbandonano Kaon attraversando il Ponte Spaziale
prima che questo esploda e anche l'estremo tentativo di Shockwave di
fermarli si rivela inutile. Arrivati sulla Terra, Arcee e Cliffjumper
capiscono che il loro non è stato soltanto un successo, ma l'inizio
di un rapporto.
Che in cantiere ci fosse
una storia sui presupposti del rapporto fra Arcee e Cliffjumper non
era una novità, gli autori avevano infatti lasciato trapelare
qualcosa, ma tutto sembrava sempre relegato alla sfera delle buone
intenzioni, quindi il fatto di avere finalmente la puntata sotto gli
occhi causa una certa sorpresa. La campagna pubblicitaria, peraltro,
è stata molto in gamba nel giocare sull'equivoco se questa fosse
effettivamente una puntata flashback o se Cliffjumper fosse al
contrario tornato dal regno dei morti, contraddicendo così la regola
enunciata dagli autori stessi per cui una volta scomparsi
definitivamente, i personaggi non possono tornare in vita.
La storia rappresenta un ampliamento della prima parte della graphic novel realizzata come prequel della serie e pubblicata anche in Italia nei
numeri 8 e 9 del Transformers Magazine della Panini. A scrivere sia
la versione originale che questa sua rielaborazione c'è sempre Mike
Johnson, mentre la regia è affidata a Todd Waterman. Il punto di
maggiore originalità sta naturalmente nella contestualizzazione del
racconto e nel lieve cambio di prospettiva attuato sulla storia: non
più un semplice antefatto, ma un'indagine nella psicologia di Arcee
e nella tendenza dei personaggi della serie a fondare legami di
coppia. Per tutta la puntata, infatti, Arcee si dimostra scontrosa
con Cliffjumper perché vuole evitare di rivivere il trauma della
separazione avuto con Tailgate, ma infine accetta il nuovo compagno
(che per triste ironia della sorte morirà anche lui, come visto
nell'inizio della serie). Il tutto si riflette nel rapporto fra Miko
e Bulkhead, rinnovando anche l'interesse della serie per la ragazzina
umana e sancendo una sorta di circolarità, per cui il nostro mondo
riflette un po' le dinamiche di quello cybertroniano: i Transformers,
così, diventano terreno di analisi di dinamiche profondamente umane,
ma anche un possibile monito alle estreme conseguenze degli errori
cui anche noi siamo inclini.
Un altro elemento di
novità è l'inserimento del personaggio di Shockwave, che qui mostra
un design spigoloso più in linea con le vecchie impostazioni anni
Ottanta e Novanta, rispetto alle linee morbide dei robot del nuovo
corso. Peccato che a doppiarlo non ci sia più il grande Corey
Burton, sostituito da un David Sobolov che ne accentua l'asprezza e
la dedizione ferrea alla logica (molto in linea con le
caratterizzazioni dei fumetti originali, finora poco sfruttate nelle
varie trasposizioni).
Sempre a proposito di
doppiaggio, a prestare la voce a Cliffjumper non c'è più Dwayne
Johnson, ma Billy Brown, che comunque imita abbastanza il tono del
collega: chissà se anche in Italia cambieranno il doppiatore!
Precedenti resoconti
Stagione 2:
Fonti: La luna di
Cybertron
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