Arriviamo alla fine della
“miniserie T” con la puntata più elaborata delle quattro,
trasmessa da Hub il 26 maggio 2012 prima della pausa di metà
stagione. Diversamente da quanto accaduto con la travagliata
programmazione della S1, infatti, le prime 15 puntate sono state
trasmesse tutte di fila, rispettando la scansione settimanale.
La puntata è Toxicity:
Premessa necessaria: il
finale di Triage ci aveva già mostrato il destino di Bulkhead.
Toxicity però si svolge prima di quel momento, perché racconta cosa
è successo allo stesso Bulkhead. Inoltre, i fatti della puntata si
svolgono contemporaneamente agli eventi visti in Tunnel Vision,
Triangulation e Triage e abbondano i riferimenti a quelle avventure.
Per questo la trama sarà più dettagliata del solito.
A recuperare la quarta e
ultima reliquia, Megatron invia il più potente dei suoi Insecticon:
Hardshell. La bestia si reca subito sul luogo, portando con sé una
pattuglia formata da altri tre Insecticon.
Intanto, alla base
Autobot, Optimus Prime assegna i vari Autobot alle quattro missioni
di recupero. I primi a partire sono Bumblebee e Arcee, insieme a Jack
e Miko, che si recano a New York [vedi Tunnel Vision]. Subito dopo
tocca a Bulkhead, che viene inviato all'Equatore: Raf e l'Agente
Fowler (in realtà ancora provato dalla scossa presa in Flying Mind)
gli forniranno il supporto tattico dalla base.
Il sito in cui si trova
la quarta reliquia si rivela essere una zona vulcanica dal passaggio
uniforme, dove non sembra esserci traccia di artefatti cybertroniani.
All'improvviso, però, Bulkhead viene attaccato da Hardshell: oltre
che fortissimo, l'insetto è anche molto scaltro, infatti riconosce
subito in Bulkhead un membro dell'ex squadra dei Wrecker. Alla fine,
comunque, l'Autobot fa onore alla sua reputazione, abbatte il nemico
e si allontana per continuare l'esplorazione.
Bulkhead contatta la base
per avere supporto: Raf è impegnato a caricare il virus richiesto da
Ratchet [vedi Triage] e così è l'Agente Fowler a rispondere.
Bulkhead sospetta che la lava dei vulcani abbia portato la reliquia
lontano dal punto indicato dalle coordinate, ma non potrà fare molta
strada, perché la battaglia con Hardshell gli sta causando una
perdita di Energon. Intanto l'Insecticon riprende conoscenza e, dopo
aver radunato le sue truppe, si lancia all'inseguimento.
Seguendo il corso della
lava ormai solidificata, Bulkhead trova finalmente la capsula con la
reliquia e con orrore si rende conto che contiene il Tox-En, una
forma tossica di Energon che può essere usata per produrre letali
armi chimiche. Già durante la Grande Guerra cybertroniana, infatti,
Megatron se n'era avvalsa per sterminare un'intera unità Autobot: un
evento che Bulkhead ricorda molto bene e che ora non vuole si ripeta.
Allo stesso tempo, però, Bulkhead non intende nemmeno portare il
Tox-En alla base, rischiando di sottoporre i compagni a una materia
così pericolosa.
Gli Insecticon, intanto,
lo hanno raggiunto e Bulkhead prepara loro una trappola in puro stile
Wrecker, nascondendo una granata nella capsula del Tox-En: la
detonazione colpisce (e infetta) uno degli insetti!
Il grosso del minerale
tossico, comunque, Bulkhead lo porta via per impedire che cada nelle
mani dei Decepticon, toccandolo direttamente con le mani e rischiando
in questo modo di contaminarsi. Il suo obiettivo è gettarlo nella
bocca del vulcano.
Preoccupato dalla
pericolosità della reliquia, Hardshell contatta Megatron alla base,
ma il Comandante non ha nessuna intenzione di perdonare un eventuale
ritorno a mani vuote: pertanto l'insetto deve proseguire la ricerca e
segue Bulkhead che - conscio di perdere Energon attirando così i
nemici - si allontana dal vulcano, in modo da depistare gli
inseguitori. L'Agente Fowler commenta il piano rievocando i tempi in
cui era un Ranger e si trovò in una simile situazione, bloccato
dietro le linee nemiche. Per Bulkhead è una sorpresa apprendere che
quell'umano che non aveva mai stimato, un tempo era un guerriero come
lui.
Nello stesso momento,
Optimus Prime contatta Fowler dall'Antartide per far evacuare gli
scienziati della base che si trova sul posto [vedi Triangulation].
La scalata al vulcano si
rivela molto faticosa: Bulkhead, infatti, è provato dal contatto
prolungato con il Tox-En e dalla perdita di Energon e Fowler tenta di
incoraggiarlo a distanza. Quando il gigante inciampa in uno spuntone
di roccia, alla base Autobot temono il peggio, ma per fortuna la
tempra di Bulkhead è solida. Fowler continua a incitarlo
ricordandogli cosa è riuscito a superare in passato [l'attacco degli
Scraplet in “Schegge” (Scrapheap”), l'uso del Mietitore di
Energon in “Deus ex Machina”, le battaglie contro Breakdown in
“Fuori di testa” (“Out of his head”) e “Operazione:
Breakdown” (“Operation Breakdown”), senza dimenticare la
disavventura sotterranea di “Toccare il fondo” (“Rock Bottom”)
nella Stagione 1 o la bomba di Dreadwing cui è stato legato in Loose Cannons]. Dove non arrivano i ricordi della battaglie, però riesce
il pensiero del legame con Miko [e anche qui vediamo scene prese
dalla Stagione 1] e così il guerriero si rimette in marcia.
Hardshell, intanto,
capisce le intenzioni dell'Autobot e si reca sulla bocca del vulcano,
con l'intenzione di anticiparlo. Quando Bulkhead raggiunge la cima,
Fowler riceve una telefonata da Miko, che lo costringe a parlare con
l'operaio Vogel affinché non riveli la presenza degli Autobot [vedi
Tunnel Vision]. Di buono c'è che in questo modo Fowler può
comunicare a Bulkhead che Miko ha portato felicemente a termine la
sua missione.
Bulkhead però è nel bel
mezzo della battaglia con gli Insecticon: due li abbatte usando
proprio il Tox-En come arma, ma Hardshell è un osso più duro. Nel
momento più critico della battaglia, Ratchet rientra alla base
Autobot, ma la sua attenzione è attirata da Raf, che gli mostra il
successo del piano di download dell'archivio di Iacon [vedi Triage].
Con le ultime forze a sue
disposizione, Bulkhead riesce quindi a gettare sia il Tox-En che lo
stesso Hardshell nella lava liquida! Dopo essersi accertato che il
minerale sia andato effettivamente distrutto, Bulkhead si prepara ad
attraversare il Ponte Terrestre e a fare ritorno alla base. Ma
Hardshell non è morto e, colpendolo alle spalle, scaglia Bulkhead
direttamente davanti ai compagni increduli [vedi finale di Triage].
Vedendo una puntata come
Toxicity (diretta da Scooter Tidwell), si capisce il grosso lavoro di pianificazione che ha
accompagnato la genesi della miniserie T e si apprezzano anche
maggiormente alcuni particolari delle precedenti puntate, rievocati
dai vari momenti che richiamano gli eventi già noti allo spettatore.
Di sicuro siamo di fronte alla puntata più stimolante dal versante
della scrittura insieme a Armada: lo sceneggiatore però non è lo
stesso, in questo caso si tratta di Steven Melching, che non si
vedeva in azione dai tempi della stagione 1 (nel suo passato,
comunque, ci sono pure alcune puntate di Beast Machines).
Come già accaduto in
passato, il meccanismo narrativo così “pesante” non nuoce alla
storia, ma la arricchisce, permettendo anzi di esplorare con
compiutezza i lati caratteriali dei protagonisti. Bulkhead, come già
nella Stagione 1, si rivela un personaggio sorprendente e dalla
grande forza d'animo (oltre che fisica), e il suo rapporto con Fowler
approfondisce i termini di un'antipatia che era stata soltanto
accennata in passato. Stupisce anche la caratterizzazione di
Hardshell, un guerriero feroce che però davanti al Tox-En indugia e
chiede consiglio a Megatron, dimostrando un timore decisamente
credibile: la sua figura permette agli Insecticon di risultare come
qualcosa in più di semplici belve, spesso mandate allo sbaraglio. A
doppiarlo in originale, peraltro, c'è il grande David Kaye, ovvero
il Megatron di Beast Wars e anche l'Optimus Prime di Transformers
Animated (fra le altre cose).
È come se gli autori si
siano divertiti a prendere due fra i personaggi più forti della
serie e a metterli di fronte a un simulacro della distruzione che ha
afflitto Cybertron, facendo così emergere le loro debolezze, creando
un efficace gioco di opposizioni. Lo stesso paesaggio vulcanico,
suggerisce l'idea di una tabula rasa, un ground zero che evoca il
passato e il presente di una guerra destinata a lasciare solo caduti
sul campo, come accade appunto con Bulkhead riverso a terra nel
finale. In questo scenario nichilista, l'unica fonte di salvezza
sembra essere rappresentata dai personaggi umani, sempre in grado di
fornire aiuto o di incitare alla battaglia. Eppure nemmeno loro
riescono a impedire il doloroso destino di Bulkhead: sebbene
anticipata allo spettatore sin dal prologo e quindi attesa, la sua
caduta nel finale rappresenta insomma l'ulteriore capovolgimento di
tono, in una storia che si è divertita a stravolgere le certezze.
La conclusione della
serie, quindi, resta un ulteriore cliffhanger, che si rivela
perfetto per la pausa di metà stagione e lascia lo spettatore con il
dubbio sul destino di Bulkhead.
Precedenti resoconti
Stagione 2:
Fonti: La luna di
Cybertron
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