Continuiamo le note
sull'edizione italiana di Transformers: Prime - Stagione 2.
Diversamente da quanto accade con i resoconti, in questi appuntamenti
affronteremo più puntate alla volta, in modo da non accumulare
troppi aggiornamenti.
Vi ricordiamo, comunque, che ogni appuntamento viene linkato anche nei singoli resoconti, oltre che nell'indice generale.
Vi ricordiamo, comunque, che ogni appuntamento viene linkato anche nei singoli resoconti, oltre che nell'indice generale.
Procediamo quindi con le due puntate che concludono la miniserie inaugurale e che naturalmente sono intitolate rispettivamente Orion Pax - 2a Parte e Orion Pax - 3a Parte, come da traduzione fedele del titolo originale (da precisare che in italiano il nome è letto come si scrive, diversamente dall'edizione originale ma coerentemente con quanto è stato sempre fatto nel nostro paese fin dalle primissime serie G1).
In generale si nota come,
passato un iniziale periodo di assestamento, i doppiatori abbiano
ritrovato presto il tono giusto. A questo proposito è davvero da
encomiare la prestazione di Marco Balzarotti, che - ancor più
rispetto alla prima puntata - si produce in una eccellente
riproduzione della prestazione originale di Peter Cullen,
alleggerendo o “appesantendo” il tono della voce, a seconda che
si trovi a doppiare Orion Pax o Optimus Prime. La bontà del
risultato ora è molto più evidente.
Anche Tony Fuochi, dopo
una prestazione un po' incolore sul Megatron delle prime due puntate,
nella terza appare decisamente più a suo agio. Nel resto del cast si
distingue poi la sempre ottima Sonia Mazza su Arcee.
Ma vediamo l'adattamento
che, come sempre, propone gli spunti di discussione più
interessanti.
In Orion Pax, 2a Parte
(QUI il resoconto) abbiamo notato una generale tendenza a correggere
gli errori del passato. Sono stati infatti ripristinati dei termini
che in precedenza erano stati scartati perché considerati forse
troppo desueti o forti, come “eone” o “morte”, mentre
persiste a volte l'errore di pronunciare Iacon “Aicon”. Un solo
appunto va al finale di puntata, quando Arcee, nello spiegare le
minacce che possono nascondersi su Cybertron usa il termine
“Insecticon”, che in originale è però “Vermin” (parassita).
“Insecticon”, infatti, è usato solo a partire dalla terza
puntata.
Da notare che,
parallelamente all'edizione americana, anche da noi la seconda
puntata propone la sigla in formato breve.
Generalmente ottimo,
invece, l'adattamento della terza puntata (QUI il resoconto), che
presta il fianco soltanto a due piccolissime critiche: la prima
riguarda l'uso del nome “Optimus” da parte dell'Agente Fowler
(che però in originale chiama il leader degli Autobot sempre con il
“cognome” Prime). L'altra invece coinvolge la celebre dicitura
“Darkest Hour”, usata più volte nel corso delle varie serie
animate e che costituirà anche il titolo della puntata 26.
Bene, nella Stagione 1,
l'espressione era stata tradotta come “Ora più oscura”, sia
nella quinta che nell'ultima puntata, qui invece diventa “Ora più
buia”, a suggerire una lieve mancanza di continuità. Resta invece
coerente con l'adattamento della prima stagione il nome “Scraplet”
in “Schegge”. Nei nostri resoconti, comunque, abbiamo preferito
mantenere il termine originale senza suggerire alcun adattamento.
Nel prossimo appuntamento
dedicato all'edizione italiana vedremo insieme le puntate 4 e 5 con
l'arco narrativo dedicato a Bumblebee.
Fonti: Cartoon Network,
La luna di Cybertron
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