giovedì 25 ottobre 2012

TF Rescue Bots: resoconto puntata 6

Esauriti gli arretrati, riprendiamo i resoconti della prima stagione di Transformers: Rescue Bots dalla puntata 6 e da qui in avanti proseguiremo fino alla numero 26 (alla fine trovate sempre i link per “ripassare” i precedenti aggiornamenti).

Cody on Patrol è stata trasmessa da The Hub il 17 marzo 2012. Come sempre iniziamo dalla trama:


Mr. Harrison [che abbiamo visto sempre di sfuggita nelle puntate precedenti] ha perso il controllo del suo eli-pack [uno zaino per volare, che invece di essere a reazione è munito di pale a mo' di elicottero] e i Rescue Bots devono cercare di fermarlo. Nessuno di loro ci riesce e, a sorpresa, è Cody a risolvere la situazione con la lenza di una canna da pesca e un vecchio go-kart costruito dal padre quando era un ragazzo. Colpito dall'impresa, il Capo Burns permette a Cody di apportare delle migliorie al mezzo: dopo aver recuperato il necessario da una discarica, Cody presenta quindi ai familiari il suo nuovo e fiammante go-kart “Rolling Thunder”! Come prima missione gli viene affidato il recupero del gatto della signora Neederlander, che è finito sull'albero. A dispetto del suo nome, però, il Rolling Thunder è troppo lento e così alla fine la signora preferisce recuperare il gatto da sola piuttosto che aspettare. Quando la sua amica Frankie Greene finisce per definire il suo mezzo come un'auto giocattolo, Cody chiede al padre i soldi per poterla dotare di un nuovo e più potente motore, ma l'uomo non è d'accordo.
Così Cody chiede a Frankie se suo padre abbia in laboratorio un qualche fluido in grado di migliorare le prestazioni dei motori: la soluzione sembrano essere dei nano-bot (nanite), esseri minuscoli che effettivamente rendono il Rolling Thunder una scheggia. Anche troppo, però, perché poi Cody non riesce a fermare il suo go-kart e l'unico modo che ha per bloccarlo è raggiungere la discarica e usare i rifiuti come ostacolo. Per nulla domi, i nano-bot si trasferiscono dunque sullo Scrapmaster, il compattatore della discarica, che diventa così un mostro che cerca di fagocitare lo stesso Cody! I Rescue Bots intervengono e, dopo vari tentativi, lo fermano: Boulder infatti separa la pompa di alimentazione dal motore, ma così facendo libera i nano-bot che si impossessano del suo corpo! Il robot cerca di non farsi sopraffare, ma il controllo dei microorganismi è forte. Così, su consiglio di Cody, Boulder raggiunge la centrale elettrica: il suo generatore, infatti, dovrebbe essere talmente potente da riuscire ad assorbire la potenza dei nano-bot senza andare in sovraccarico. Il piano riesce e la situazione può infine tornare alla normalità. A Cody viene invece ordinato di ripiantare gli alberi divelti da Boulder mentre era posseduto dai nano-bot.
Intanto, nel laboratorio di suo padre, Frankie Greene fa una ricerca nel database e scopre che i nano-bot non erano catalogati: da dove venivano allora, e chi li aveva portati lì?


A esordire come sceneggiatore in questa puntata è un'autentica leggenda: si tratta infatti del grandissimo Bob Forward, story editor di Transformers: Beast Wars. Il passo che fa compiere alla serie non è di poco conto. Dalle bizzarre invenzioni come il vulcanoartificiale o le aragoste volanti arriviamo infatti a qualcosa di molto più concreto e strettamente fantascientifico (finalmente!): nano robot che si insinuano nei meccanismi e fanno impazzire i macchinari, una tecnologia avanzata, che non a caso Heatwave suggerisce ricordi persino la scienza cybertroniana (e il finale aperto lascia presagire nuovi sviluppi). Come sempre, questi spunti sono poi modulati sui rapporti fra gli umani, ma è interessante notare come stavolta si abbandoni il leitmotiv dei Burns in conflitto con i Rescue Bots per allargare il concetto al rapporto quotidiano umani/tecnologia: la puntata, dopotutto, inizia con l'eli-pack impazzito di Mr. Harrison e progredisce attraverso un'autentica escalation che sembra quasi costituire un ripasso di quanto la tecnologia sia presente nelle nostre vite e, se mal controllata, possa diventare un pericolo. La scena in cui il Capo Burns (che vediamo leggere un giornale olografico) cerca di spiegare a Cody che un appiattimento sulla mera potenza offerta dalla scienza sia deleterio, se non c'è la ragione a guidare le macchine, è emblematica in questo senso e ci ricorda le possibilità anche pedagogiche della serie. Forward, insomma, innesta un po' di realismo nella serie, senza perdere di vista le sue finalità principali e l'impatto avventuroso che la storia deve comunque avere.
Per il resto il compattatore Scrapmaster è talmente affascinante da sembrare quasi un degno Decepticon: non a caso ricorda un po' lo Spittor visto nella terza stagione di Transformers: Animated. La regia della puntata è dello specialista Patrick Archibald e modula compiutamente i vari passaggi, regalando più spazio del solito a Boulder, che effettivamente finora era rimasto un po' in ombra rispetto ai compagni Heatwave e Blades.

Precedenti resoconti:

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