Esauriti gli arretrati,
riprendiamo i resoconti della prima stagione di Transformers: Rescue
Bots dalla puntata 6 e da qui in avanti proseguiremo fino alla numero 26
(alla fine trovate sempre i link per “ripassare” i precedenti
aggiornamenti).
Cody on Patrol è stata
trasmessa da The Hub il 17 marzo 2012. Come sempre iniziamo dalla trama:
Mr. Harrison [che abbiamo visto sempre di sfuggita nelle puntate precedenti] ha perso il
controllo del suo eli-pack [uno zaino per volare, che invece di
essere a reazione è munito di pale a mo' di elicottero] e i Rescue
Bots devono cercare di fermarlo. Nessuno di loro ci riesce e, a
sorpresa, è Cody a risolvere la situazione con la lenza di una canna
da pesca e un vecchio go-kart costruito dal padre quando era un
ragazzo. Colpito dall'impresa, il Capo Burns permette a Cody di
apportare delle migliorie al mezzo: dopo aver recuperato il
necessario da una discarica, Cody presenta quindi ai familiari il suo
nuovo e fiammante go-kart “Rolling Thunder”! Come prima missione
gli viene affidato il recupero del gatto della signora Neederlander,
che è finito sull'albero. A dispetto del suo nome, però, il Rolling
Thunder è troppo lento e così alla fine la signora preferisce
recuperare il gatto da sola piuttosto che aspettare. Quando la sua
amica Frankie Greene finisce per definire il suo mezzo come un'auto
giocattolo, Cody chiede al padre i soldi per poterla dotare di un
nuovo e più potente motore, ma l'uomo non è d'accordo.
Così Cody chiede a
Frankie se suo padre abbia in laboratorio un qualche fluido in grado
di migliorare le prestazioni dei motori: la soluzione sembrano essere
dei nano-bot (nanite), esseri minuscoli che effettivamente rendono il
Rolling Thunder una scheggia. Anche troppo, però, perché poi Cody non
riesce a fermare il suo go-kart e l'unico modo che ha per bloccarlo è
raggiungere la discarica e usare i rifiuti come ostacolo. Per nulla
domi, i nano-bot si trasferiscono dunque sullo Scrapmaster, il
compattatore della discarica, che diventa così un mostro che cerca
di fagocitare lo stesso Cody! I Rescue Bots intervengono e, dopo vari
tentativi, lo fermano: Boulder infatti separa la pompa di
alimentazione dal motore, ma così facendo libera i nano-bot che si
impossessano del suo corpo! Il robot cerca di non farsi sopraffare, ma
il controllo dei microorganismi è forte. Così, su consiglio di
Cody, Boulder raggiunge la centrale elettrica: il suo generatore,
infatti, dovrebbe essere talmente potente da riuscire ad assorbire la
potenza dei nano-bot senza andare in sovraccarico. Il piano riesce e
la situazione può infine tornare alla normalità. A Cody viene invece
ordinato di ripiantare gli alberi divelti da Boulder mentre era
posseduto dai nano-bot.
Intanto, nel laboratorio
di suo padre, Frankie Greene fa una ricerca nel database e scopre che
i nano-bot non erano catalogati: da dove venivano allora, e chi li
aveva portati lì?
A esordire come
sceneggiatore in questa puntata è un'autentica leggenda: si tratta
infatti del grandissimo Bob Forward, story editor di Transformers:
Beast Wars. Il passo che fa compiere alla
serie non è di poco conto. Dalle bizzarre invenzioni come il vulcanoartificiale o le aragoste volanti arriviamo infatti a qualcosa di
molto più concreto e strettamente fantascientifico (finalmente!):
nano robot che si insinuano nei meccanismi e fanno impazzire i macchinari,
una tecnologia avanzata, che non a caso Heatwave suggerisce ricordi
persino la scienza cybertroniana (e il finale aperto lascia presagire
nuovi sviluppi). Come sempre, questi spunti sono poi modulati sui
rapporti fra gli umani, ma è interessante notare come stavolta si
abbandoni il leitmotiv dei Burns in conflitto con i Rescue Bots per
allargare il concetto al rapporto quotidiano umani/tecnologia: la
puntata, dopotutto, inizia con l'eli-pack impazzito di Mr. Harrison e
progredisce attraverso un'autentica escalation che sembra quasi
costituire un ripasso di quanto la tecnologia sia presente nelle
nostre vite e, se mal controllata, possa diventare un pericolo. La
scena in cui il Capo Burns (che vediamo leggere un giornale
olografico) cerca di spiegare a Cody che un appiattimento sulla mera
potenza offerta dalla scienza sia deleterio, se non c'è la ragione a
guidare le macchine, è emblematica in questo senso e ci ricorda le
possibilità anche pedagogiche della serie. Forward, insomma, innesta un po' di realismo nella serie, senza perdere di vista le sue finalità principali e l'impatto avventuroso che la storia deve comunque avere.
Per il resto il
compattatore Scrapmaster è talmente affascinante da sembrare quasi
un degno Decepticon: non a caso ricorda un po' lo Spittor visto nella
terza stagione di Transformers: Animated. La regia della puntata è
dello specialista Patrick Archibald e modula compiutamente i vari
passaggi, regalando più spazio del solito a Boulder, che
effettivamente finora era rimasto un po' in ombra rispetto ai
compagni Heatwave e Blades.
Precedenti resoconti:
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