La pausa nella
programmazione americana Transformers: Prime - Stagione 2 ha preso
quasi tre mesi, ma noi la “azzeriamo” grazie al fatto che siamo
in ritardo con i resoconti (per una volta uno svantaggio gioca a
favore). Proseguiamo dunque la serie degli aggiornamenti quotidiani,
indagando subito le conseguenze del finale shock su cui si chiudeva
Toxicity.
La puntata 16 è Hurt,
trasmessa da the Hub il 24 agosto 2012. Poiché, come sottolineato,
si tratta di una reprise dopo la lunga pausa, il trailer che segue
non si limita all'anticipazione dei fatti, ma mostra anche alcune
scene di quanto accaduto nelle puntate precedenti, in modo da
ristabilire il flusso narrativo:
Bumblebee, Arcee, Jack e Miko tornano vittoriosi dalla missione a New York [vedi Tunnel Vision] e la ragazza è pronta a ricongiungersi al suo partner abituale, Bulkhead. Una volta attraversato il Ponte Terrestre, però, Miko è sconvolta nel vedere il corpo del robot a terra, con Ratchet che cerca affannosamente di rianimarlo. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, a causare il collasso del sistema operativo non è stato tanto il colpo sferrato da Hardshell, quanto l'esposizione prolungata al Tox-En, per cui Ratchet trasferisce Bulkhead nella camera di rianimazione. Miko apprende dall'Agente Fowler di quanto accaduto e del ruolo avuto da Hardshell nella cosa.
Nel frattempo
l'Insecticon è tornato sulla Nemesis e placa l'ira di Megatron
(furioso perché solo una reliquia su quattro è stata recuperata)
assicurandogli di avere terminato Bulkhead.
L'Agente Fowler abbandona
quindi la base Autobot perché i doveri lo chiamano a New York. Miko
lo segue per avere un passaggio a casa. Sul posto arriva invece
Wheeljack, per assistere Bulkhead. Nel vedere il compagno ridotto in
stasi per il trauma subito, Wheeljack medita vendetta, ma non ottiene
da Optimus Prime il nome del Dececpticon che ha colpito l'amico e
decide di indagare per conto suo. Ad attenderlo sulla navetta
Jackhammer, Wheeljack trova però Miko, che vuole partecipare alla
missione di vendetta e ha qualcosa che all'Autobot serve: il nome del
colpevole!
Per scovare l'Insecticon,
Wheeljack decide di attirarlo allo scoperto attaccando un giacimento
di Energon dei Decepticon.
Nel frattempo, sulla
Nemesis, la tensione fra gli Insecticon e le truppe Decepticon
raggiunge il culmine quando una rissa scoppia fra Hardshell (con i
suoi subalterni) e alcuni Vehicon. Knock Out si ritrova in mezzo e,
quando la sua preziosa carrozzeria rimedia un nuovo graffio, fa
rapporto a Megatron. Contemporaneamente, anche Wheeljack contatta
Megatron per chiedere un incontro con Hardshell: come prova delle sue
intenzioni, l'Autobot fa esplodere la miniera sequestrata. Megatron,
seccato dall'inettitudine dell'Insecticon e dal fatto che Bulkhead
non è stato terminato come promesso, ordina a Hardshell di uccidere
Wheeljack!
Raggiunto il luogo del
duello, Wheeljack lascia Miko sulla Jackhammer e le ordina di tornare
alla base nel caso in cui le cose non vadano come previsto. Alla
ragazza non piace fare da spettatrice, ma non può opporsi. Lo
scontro è senza esclusione di colpi e Hardshell non si fa ingannare
dalle tattiche del Wrecker. Alla fine Wheeljack viene sconfitto e
ordina a Miko di andarsene: la ragazza, invece, usa i missili della
Jackhammer per abbattere Hardshell e vendicare così Bulkhead.
Un intero sciame di
Insecticon fa quindi la sua comparsa: Wheeljack risale sulla
Jackhammer e li abbatte usando un grappolo di granate! Miko però non
riesce a gioire per la vittoria, perché è ancora preoccupata per
Bulkhead. In effetti, la verità che l'aspetta alla base è molto
amara: Bulkhead sopravviverà al trauma, ma potrebbe non riguadagnare
mai la piena funzionalità. Miko decide di restargli vicino, mentre
Wheeljack abbandona amareggiato la base.
Chi è invece sconvolto
dall'accaduto è Megatron, incredulo nel vedere Hardshell terminato:
la sorpresa è aumentata dal fatto che a commettere il fatto sia
stata nientemeno che una bambina umana!
La sceneggiatrice
Mairghread Scott l'aveva promesso: nella Stagione 2 si sarebbe
concentrata su Miko e in effetti la puntata restituisce finalmente
giustizia a uno dei personaggi più controversi della serie, che qui
appare coraggioso e indagato nelle sue sfaccettature, anche più di
quanto non fosse accaduto in Tunnel Vision. Le “ferite” del
titolo, dunque, non sono soltanto quelle che affliggono il povero
Bulkhead o che alla fine rimedia il volenteroso Wheeljack, ma anche e
soprattutto quelle dell'animo di Miko, frustrata dal fatto di non
aver potuto far nulla per evitare a Bulkhead il suo destino. Il
finale di Toxicity trova così un suo ampliamento, in un modo
decisamente meno scontato rispetto alla più volte ventilata ipotesi
di una semplice uscita di scena di Bulkhead (chi invece viene
terminato è proprio Hardshell). In effetti, la puntata in questione
ha una qualità particolare: colpisce più per ragioni implicite che
esplicite, tanto che il semplice elenco dei fatti appare abbastanza
scarno, laddove invece i sentimenti messi in campo sono molto forti.
Alla regia c'è invece
Shaunt Nigoghossian, il nostro director preferito, che qui ripropone
una delle sue soluzioni stilistiche più indovinate quando mostra lo
scontro fra Wheeljack e le truppe Decepticon nella miniera mettendo
la macchina da presa all'altezza di Miko: non è soltanto una (bella)
trovata stilistica, serve anche a tenere costantemente il racconto su
di lei, vera protagonista della storia.
Precedenti resoconti
Stagione 2:
Fonti: La luna di
Cybertron
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