Prosegue il viaggio nella
serie Transformers: Rescue Bots e nella continuity della saga.
Stavolta vediamo la puntata 12, con cui si arriva a un importante
punto di svolta della storia.
Il titolo è The Other
Doctor (L'altro dottore), e la trasmissione su The Hub risale al 19
maggio 2012.
Come sempre continuate a
leggere per la trama e il commento:
Il Capo Burns sta
schiacciando un pisolino nell'abitacolo di Chase, mentre il robot
controlla il traffico. Quando un'auto supera il limite di velocità,
l'uomo suggerisce al Bot di soprassedere: far rispettare la legge a
volte richiede anche comprensione. L'arrivo di un enorme rullo
compressore che rischia di provocare molti danni, invece, non può
essere trascurato e così il Capo chiama anche gli altri familiari a
supporto.
La lotta contro il mezzo
impazzito finisce nella villa del sindaco Lusky: a fermare la belva
meccanica, però, non sono i Rescue Bots, ma MorBot, creato dal
Dottor Morocco, uno scienziato che la gente del luogo già conosce.
In passato, infatti, ai suoi servigi erano stati preferiti quelli di
Doc Greene e ora che quest'ultimo è stato licenziato, Morocco vuole riscattarsi. MorBot è un robot di soccorso che non ha bisogno
di supporto umano. Il sindaco Lusky, favorevolmente impressionato dal
salvataggio della sua villa è bendisposto a sostituire l'intera
squadra dei Burns con il nuovo MorBot, e alla fine – di concerto
con gli altri membri del consiglio comunale – decide di indire una
sfida. Quando si presenteranno i prossimi pericoli, chi farà meglio
fra MorBot e i Rescue Bots otterrà (o manterrà) il posto.
In attesa del momento, i
Burns discutono il da farsi e i Rescue Bots valutano con
preoccupazione l'ipotesi di essere rimpiazzati. Cody cerca di
consolare Boulder mostrandogli un libro sulla figura leggendaria di
John Henry, l'operaio che riuscì con i suoi sforzi a superare le
macchine! Chi non se la passa bene è anche Doc Greene, che si è
dato alla costruzione di casette per uccelli, ma senza ottenere
grandi soddisfazioni.
Così, quando un incendio
(doloso, vediamo infatti una fiala con il simbolo già comparso nelle
precedenti puntate e che ora capiamo essere associato a Morocco)
colpisce la zona del porto, i Rescue Bots entrano in azione. Le casse
incendiate, però, contengono materiale esplosivo, fatto che rende
l'operazione delicata. MorBot fa quindi la sua comparsa ed estingue
il fuoco provocando un'onda anomala dal mare! Anche se l'effetto è
giusto, l'azione compie parecchi danni, ma Huxley Prescott presenta
truffaldinamente alla tv l'atto di MorBot come un successo!
Il secondo round avviene
quando Morocco inserisce alcuni nano-bot in un razzo giocattolo, che
quindi provoca il panico in città. I Rescue Bots ce la mettono tutta
per fermare il giocattolo impazzito, ma anche stavolta MorBot ha la
meglio.
Infine tocca allo stesso
Doc Greene finire nel meccanismo: la sua auto a energia solare,
infatti, è stata “infettata” a sua insaputa dai nano-bot e ora
corre impazzita per le vie della città. I Rescue Bots cercano di
fermarla senza danneggiare Doc e Frankie che si trovano
nell'abitacolo e riescono infine nell'impresa. Heathwave stacca anche
la batteria dal telaio, ma i nano-bot riprendono velocemente possesso
del motore e proseguono la cosa senza nessuno a bordo. L'auto rischia
quindi di schiantarsi addosso al sindaco Lusky, ma MorBot interviene
appena in tempo.
Di fronte a questo
ennesimo successo, che viene nuovamente amplificato da Prescott e dal
suo programma sensazionalistico, Lusky decide di affidare a Morocco
il compito di primo scienziato di Griffin Rock. I Burns vengono
quindi sollevati dal loro incarico!
Per i Rescue Bots non è
una buona notizia e Heatwave suggerisce anche che la squadra debba
essere assegnata a un nuovo incarico, abbandonando quindi l'isola.
Boulder dal canto suo ha finito di leggere il libro su John
Henry, ma solo per scoprire che l'uomo è infine morto per il troppo
sforzo. Lo scenario, insomma, è fosco, quando Cody riceve una
telefonata da Frankie: suo padre ha infatti analizzato i resti
dell'auto e ha scoperto la presenza dei nano-bot...
Sebbene queste puntate
siano caratterizzate da una fitta continuity, è interessante notare
come siano affidate di volta in volta a degli esordienti: stavolta
infatti la sceneggiatura porta la firma del duo Ken Pontac &
Warren Graff, alla loro prima esperienza nella serie (a dirigere c'è
invece sempre Nathan Chew).
Diversamente da quanto
accaduto con la puntata 11, stavolta l'alternanza fra le dinamiche di
più ampio respiro e le tematiche fisse della serie è più riuscita,
e la puntata appare avvincente ed equilibrata. Così, abbiamo da un
lato un crescendo d'azione garantita dalla rivalità fra robot (che
peraltro immergono lo spettatore in uno scenario decisamente più
consono al tema dei Transformers, visto che anche MorBot possiede un
altmode); dall'altro, l'intera storia mette alla prova il concetto di
interazione umano/macchina che la serie usa a fini pedagogici, per
insegnare ai giovanissimi seguaci il valore della cooperazione. Non a caso la scena iniziale vede il Capo Burns spiegare a Chase il valore della comprensione, in luogo di un forzato rispetto delle regole a ogni costo: si tratta, insomma, di trovare un punto d'incontro fra la rigidità del protocollo e le regole di convivenza civile che rendono complessa una comunità.
Così, non solo i Rescue Bots devono vedersela con le trappole di Morocco, ma a volte falliscono anche perché non riescono a coordinarsi fra loro e con i rispettivi partner umani. L'inserimento del “supercattivo” di turno, quindi, scuote alle fondamenta l'equilibrio fin qui raggiunto dai personaggi, rendendo il tutto molto più interessante. La figura di John Henry (realmente parte del folklore americano) porta il tutto su un livello più universale.
Così, non solo i Rescue Bots devono vedersela con le trappole di Morocco, ma a volte falliscono anche perché non riescono a coordinarsi fra loro e con i rispettivi partner umani. L'inserimento del “supercattivo” di turno, quindi, scuote alle fondamenta l'equilibrio fin qui raggiunto dai personaggi, rendendo il tutto molto più interessante. La figura di John Henry (realmente parte del folklore americano) porta il tutto su un livello più universale.
Nota a margine: la figura
di Morocco (doppiato dal grande Tim Curry) arriva anche a sparigliare le carte in un quadro sinora troppo "buonista", dove la figura dello scienziato pazzo era stemperata nel comportamento bonario e sopra le righe di Doc Greene. La differenza si nota anche nell'aspetto esteriore, ricalcato su icone horror come Vincent Price. Che poi è un'altra prova del citazionismo sempre caro alla serie.
Precedenti resoconti:
Puntata 8 - Walk on the Wild Side
Puntata 9 - Christmas in July
Puntata 10 - Deep Trouble
Puntata 11 - Return of the Dinobot
Fonti: La luna di Cybertron
Puntata 9 - Christmas in July
Puntata 10 - Deep Trouble
Puntata 11 - Return of the Dinobot
Fonti: La luna di Cybertron
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