Proseguiamo i resoconti della
serie Transformers: Rescue Bots, dedicandoci stavolta alla quinta
puntata, The Alien Invasion of Griffin Rock. Avevamo anticipato la
trama in QUESTA news, ora è finalmente il tempo di scendere nel
dettaglio.
La puntata è stata trasmessa da The
Hub lo scorso 10 marzo.
Ecco la trama:
I Rescue Bots sono impegnati in una
rischiosa missione di recupero: un'autocisterna piena di materiale
tossico rischia infatti di finire in un crepaccio e Boulder l'ha
agganciata con il suo cavo, ma deve fare attenzione a non soccombere
al peso. Con l'aiuto di Heatwave e Kade, il pilota viene messo in
salvo, ma la cisterna si stacca dal rimorchio e cade in direzione di
Griffin Rock. Chase è così costretto a un'azione spericolata per
fermarla e un simile gesto – sebbene certamente eroico e
provvidenziale – rischia di far saltare la copertura dei Rescue
Bots: una troupe televisiva guidata dal giornalista Huxley Prescott
sta infatti riprendendo tutto. Prescott ha una vera fissa per gli
alieni e dunque tutto farebbe temere il peggio, ma per fortuna la sua
attenzione in quel momento è altrove.
Di nuovo a casa, i Rescue Bots
discutono dell'accaduto con il Capo Burns, che spiega loro come la
sicurezza degli umani sia prioritaria anche rispetto alla necessità
di mantenere la copertura.
Intanto Prescott continua la sua
ricerca degli alieni e per questo si è fatto costruire una
gigantesca antenna parabolica da Doc Greene, con cui intercettare le
trasmissioni dallo spazio. Tale e tanta è la foga di ottenere un
risultato, che quando Prescott intercetta una trasmissione
satellitare di un film che Cody sta vedendo insieme ai Rescue Bots,
la scambia per un messaggio alieno e subito realizza un'edizione
straordinaria per avvertire i cittadini dell'imminente invasione
extraterrestre! La popolazione cade immediatamente nel panico e
bombarda di chiamate i Burns, che devono farsi in quattro per calmare
gli animi e risolvere gli eventuali equivoci fomentati dalla
trasmissione di Prescott.
Un improvviso blackout colpisce però
Griffin Rock, alimentando le paure che l'attacco alieno sia reale: i Burns si
recano alla centrale elettrica e scoprono che l'antenna di Prescott
sta assorbendo tutta l'energia cittadina e che rischia di
sovraccaricarsi fino a esplodere. Il
sistema stesso della centrale viene messo fuori uso, imprigionando i
Burns all'interno. I Rescue Bots sono dunque costretti a mettere
davvero a repentaglio la loro copertura: dovranno infatti disattivare da soli
l'antenna, esponendosi all'occhio indiscreto delle telecamere che
Prescott sta mantenendo accese per commentare in diretta la nottata!
In effetti, quando i Rescue Bots
arrivano presso l'antenna, nessuno può fare a meno di notare
l'assenza dei piloti: i quattro robot disattivano l'impianto e quando
arriva il momento delle spiegazioni, i Burns fanno la loro comparsa.
Hanno infatti abbandonato la centrale attraverso delle galleria
sotterranee e ora fingono di aver comandato i robot a distanza.
Inoltre Prescott viene sbugiardato in diretta tv quando emerge la
verità sul fatto che la trasmissione da lui creduta proveniente
dallo spazio era solo un film!
Tutto finisce dunque bene, anche se
Frankie Greene ha assistito a tutta la scena e la spiegazione sui
robot comandati non la convince: suo padre Doc, infatti, è certo che
una tecnologia del genere non sia stata ancora inventata...
La citazione cinematografica sembra
essere la cifra prediletta da questa serie, che stavolta è costruita
sui modelli dei film di fantascienza degli anni Cinquanta, con un
clima di sospetto in puro stile Guerra Fredda e rimandi verbali a
Alien, Blob e Predator, nei dialoghi dei Rescue Bots (ma
esistono altre cripto-citazioni che non riveliamo per non togliere il
gusto della scoperta). Il clima è teso ma divertente e crea un
continuo confronto fra realtà e apparenze: situazioni reali sembrano
generare momenti soprannaturali e innesti fantasy (i Rescue Bots sono
in effetti degli alieni) vengono mascherati con l'arma della logica e
della scienza. Il punto di snodo è dato da un giornalista ciarlatano
che alimenta le paure con la scusa di voler raccontare la realtà:
come si può notare, la storia è più complessa di quanto
apparentemente non sembri e la scrittura di Greg Johnson si rivela
estremamente arguta. La regia di Patrick Archibald, al suo terzo
impegno nella serie, rende comunque la storia godibile al di là dei
sottotesti, grazie a un sapiente lavoro sulle atmosfere e a un buon
ritmo, che rende la storia molto varia. Il finale con Frankie che
sospetta la vera natura dei Rescue Bots offre infine un interessante
spunto di continuity che speriamo sarà ripreso nelle puntate
successive.
I nostri resoconti attualmente scontano
un piccolo ritardo rispetto alla trasmissione tv americana: la puntata 6 è
stata infatti trasmessa il 17 marzo, mentre la 7 è prevista per
domani, sabato 24 su The Hub. Quanto prima cercheremo di metterci in
pari.
Fonti: La luna di Cybertron
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