I fatti della puntata precedente ci conducono direttamente a quella che possiamo definire
la “miniserie T”: si tratta di un arco narrativo in quattro
parti, ognuna delle quali ha un titolo che inizia, per l'appunto, con
la lettera T.
Iniziamo da Tunnel
Vision, trasmessa da The Hub il 5 maggio 2012. Anche in questo caso
vediamo prima il trailer di presentazione, cui seguono la trama e il
commento.
Per precedere i
Decepticon, Optimus Prime decide di dividere gli Autobot in quattro
gruppi, da destinare simultaneamente alla ricerca delle reliquie
cybertroniane. Anche Megatron ha la stessa idea e invia subito Knock
Out e una squadra di Decepticon Minatori a New York. Con loro c'è
pure un Insecticon, che fornirà la forza d'attacco necessaria, in
luogo dell'ormai defunto Breakdown. Poiché New York possiede una
fitta rete di gallerie sotterranee destinate alla metropolitana, la
ricerca non dovrebbe coinvolgere direttamente i cittadini della
superficie. Così Optimus Prime decide di inviare sul luogo Arcee e
Bumblebee, accompagnati da Jack e Miko: una grande metropoli come New
York, infatti, rende necessaria delle guide umane che conoscano i
comportamenti di una città.
Arrivata sul posto, la
squadra Autobot trova facilmente un ingresso al sottosuolo attraverso
una galleria in costruzione, e cerca di individuare il punto in cui
si trova la reliquia: i Decepticon invece sono già alle prese con lo
scavo e i loro rumori attirano l'attenzione di Bumblebee. Miko e Jack
si recano in avanscoperta, ma così facendo vengono individuati da
Vogel, un operaio del posto, al quale raccontano di essere studenti
in gita allontanatisi dal loro gruppo. I due devono stare al gioco
per non compromettere la missione e scoprono così che Vogel è un
grande appassionato di complotti, alieni e creature fantastiche: ad
ogni modo, alla prima occasione, riescono a filarsela. Arcee e
Bumblebee, invece, raggiungono il sito proprio nel momento in cui
Knock Out trova la reliquia e così la battaglia per il possesso
della stessa ha subito inizio.
Mentre cercano di
ricongiungersi ai compagni, Jack e Miko litigano: lei infatti è
invidiosa dell'amico per il ruolo molto più attivo che ha avuto
finora nel rapporto con gli Autobot [con particolare riferimento al
viaggio su Cybertron in Orion Pax - Part 2]. La discussione viene
interrotta da Vogel, che, dopo averli ritrovati, minaccia di portarli
dalle autorità: l'uomo viene rabbonito solo quando Miko gli racconta
la verità sulla presenza dei robot alieni, scatenando il suo
entusiasmo!
I tre umani investono
quindi i Decepticon con la vettura di Vogel, liberando così Arcee e
Bumblebee da un momento di difficoltà. La battaglia può riprendere:
Knock Out fugge con la reliquia (di cui ancora non ha capito l'uso) e
viene inseguito da Bumblebee. Arcee se la vede con l'Insecticon e,
nello stesso tempo, cerca di aiutare gli amici umani: i freni della
vettura di Vogel, infatti, non rispondono e il treno viaggia su un
binario morto. L'unica speranza è azionare lo scambio per spostare
la vettura su un'altra linea! Con non poca difficoltà, Arcee riesce
ad aiutare gli amici: resta da sistemare l'Insecticon, che infine la
guerriera lascia cadere sul terzo binario elettrificato,
“friggendogli” i circuiti!
Bumblebee, dal canto suo,
riesce infine a recuperare la reliquia, ma si ritrova sulla linea da
cui sta passando la vettura di Vogel! Per fortuna, durante la
colluttazione con Knock Out, il dispositivo cybertroniano si attiva,
rivelando la sua funzione: è un Oscillatore di Fase
(Phase Shifter), che permette ai robot di passare attraverso i corpi
solidi. Così, Bumblebee non risente dell'impatto e il treno finisce
addosso a Knock Out, graffiando la sua preziosa carrozzeria. Al
Decepticon non resta che la fuga!
Infine Vogel viene
contattato telefonicamente dall'Agente Fowler che lo nomina
“rappresentante per le relazioni interstellari”, spingendolo a
tenere il segreto sulla presenza dei robot trasformabili: un'idea di
Miko, che così ha dimostrato anche di saper essere utile!
La caccia al tesoro...
pardon, alla reliquia vede quindi gli Autobot ottenere il primo
successo. La storia è alquanto rappresentativa dei pregi e dei
difetti di questa seconda stagione: avventure quasi sempre
autoconclusive e scenari che, nella diversificazione, cercano sempre
la soluzione più “facile” per impedire agli animatori di
barcamenarsi fra troppe figure (e con un budget altrimenti
insufficiente). Nel caso specifico, infatti, anche se la storia è
ambientata a New York, della metropoli vediamo soltanto i palazzi e i
sotterranei, non le strade, i cittadini o il traffico. Stupisce
inoltre che una puntata tutta confinata in spazi ristretti sia
affidata a un regista amante della spettacolarità e delle
prospettive ampie come Shaunt Nigoghossian, che ce la mette tutta per
dare ritmo, a volte contraddicendo anche una regola interna del
racconto: in più occasioni, infatti, i robot passano sui binari
senza risentire degli effetti della linea elettrificata, che poi
rispunta fuori alla bisogna.
Va molto meglio con la
scrittura, che vede l'esordio di Andrew R. Robinson: anche in questo
caso si tratta di un nome non nuovo alla mitologia del marchio,
perché aveva già lavorato in Transformers: Animated. La sua bravura
si vede nel modo con cui offre a un personaggio controverso come Miko
la sua migliore puntata: la ragazza, infatti, appare decisamente più
complessa nei suoi comportamenti, esprime la sua invidia per Jack e
riesce anche a dimostrarsi capace di risolvere i problemi in più di
un'occasione, pur senza risultare mai snaturata. Anche stavolta,
dunque, l'interazione umani/robot riesce a raggiungere una
funzionalità poco praticata nella Stagione 1.
Una puntata fra alti e
bassi, dunque, in cui registriamo anche la simpatica presenza di
Vogel, che aspettiamo di rivedere in future apparizioni.
Precedenti resoconti
Stagione 2:
Fonti: La luna di
Cybertron
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