Proseguiamo la manovra di
“avvicinamento” alla programmazione americana di Transformers
Prime - Stagione 2. A questo punto della serie, la continuity inizia
a diventare più serrata e quindi consigliamo sempre di tenere
ben presente la lettura dei precedenti resoconti.
La puntata 11 è Flying
Mind, trasmessa da The Hub il 28 aprile 2012. Prima di passare alla
trama e al commento vediamo il trailer, comparso in rete qualche
giorno prima della trasmissione tv:
Dopo che Bulkhead ha
sabotato il suo reattore, la Nemesis è bloccata a terra: Megatron
decide quindi di usare le scorte di Energon Oscuro ancora in suo
possesso per creare una simbiosi che gli permetta di comandare la
nave come fosse un'estensione del suo corpo [ricordiamo infatti che
la materia oscura è ancora nel corpo del comandante Decepticon dopo
i fatti della prima stagione]!
Nel frattempo, gli
Autobot preparano un piano d'attacco e Optimus Prime sceglie di usare
l'Estrattore di Scintilla [in possesso degli Autobot da Operation Bumblebee – Part 1]. L'operazione ha subito inizio: l'Energon
Oscuro, infatti, è stato già caricato nel reattore della Nemesis e
la nave è di nuovo operativa. L'Agente Fowler partecipa alla
battaglia come testimone e assiste alla disfatta degli Autobot,
immobilizzati uno a uno da un raggio di stasi della Nemesis: un'arma di cui
persino Knock Out ignorava l'esistenza!
Megatron cerca di
recuperare l'Estrattore di Scintilla abbandonato da Optimus Prime, ma
la Nemesis ignora i suoi ordini e cambia direzione, manifestando una
volontà propria. La nave intima inoltre a tutto l'equipaggio di non
interferire con le sue manovre! Il computer, infatti, sta
decodificando i dati del Progetto Iacon e ha già individuato nuovi
siti dove sono nascoste le reliquie cybertroniane: ora si sta
dirigendo proprio al primo di questi. Quando Megatron capisce che la
Nemesis non ha nessuna intenzione di servirlo e intende, al
contrario, usare le reliquie per il proprio comodo, ordina lo
spegnimento del computer centrale: ma, per tutta risposta, la Nemesis
immobilizza ogni Decepticon con i suoi raggi di stasi!
Nel frattempo, alla base
Autobot, Ratchet e gli umani notano che la nave Decepticon sta
superando l'Atlantico ed è ora diretta verso il Nord America. Il
fatto che la Nemesis si lasci individuare così facilmente non è
normale; inoltre l'Estrattore di Scintilla è stato persino ignorato,
un comportamento inconsueto per i Decepticon: è chiaro che sta
succedendo qualcosa di imprevisto. Così Ratchet tenta di aprire un
canale di comunicazione con la nave nemica: a bordo, però, nessun
Decepticon è ormai libero, anche Megatron viene infatti raggiunto
dal raggio di stasi proprio un attimo prima di abbassare la leva che
avrebbe fermato la nave. A rispondere a Ratchet è la stessa Nemesis,
che rivela le sue intenzioni (decodificare i dati del Progetto Iacon
e impedire che qualsiasi cybertroniano possa interferire) prima di
interrompere bruscamente la comunicazione.
Jack suggerisce di
approfittare della situazione per raggiungere la Nemesis mentre i
Decepticon sono fuori uso, in modo da scaricare i dati del Database
di Iacon, che poi Optimus Prime potrà decodificare. Quanto accaduto
con l'Agente Fowler, infatti, suggerisce che il computer della nave
sia “cieco” agli organismi non cybertroniani. Fowler, Jack, Miko
e Raf si recano perciò sulla Nemesis, dove Raf e Fowler iniziano
subito a scaricare i dati. Osservando i movimenti della nave,
peraltro, il gruppo capisce che la prima reliquia si trova nel
sottosuolo di Manhattan: la guerra di Cybertron, infatti, risale a
tempi in cui città come New York non erano nemmeno state costruite.
La prospettiva è dunque che la Nemesis metta a ferro e fuoco la
città, per recuperare il reperto!
Un tentativo di Fowler di
usare la console gli provoca una scarica stordente e mette in allarme
il computer, che inizia a scansionare l'area in cerca degli intrusi:
poiché il suo programma non è però tarato sulle forme di vita
organiche, Jack, Miko e Raf non vengono individuati, ma Ratchet li
avvisa che lo stratagemma non funzionerà per sempre, il computer
sarà infatti presto in grado di modificare i suoi parametri. A
questo punto Jack suggerisce di provare a estrarre la riserva di
Energon Oscuro che sta rifornendo il reattore, in modo da fermare la
Nemesis.
Arrivati all'alimentatore
principale, i ragazzi vi trovano Megatron in stasi: il Comandante
Decepticon aveva avuto la loro stessa idea, ma non è riuscito a
realizzarla! Mentre Jack cerca di spostare la leva, però, il
computer centrale riesce a individuare Miko e Raf. Jack riesce
comunque a fare in modo che il braccio prensile della Nemesis
colpisca Megatron, spostandolo quel tanto che basta perché la mano
del robot azioni la leva dell'alimentatore! I sistemi vengono così
liberati dall'Energon Oscuro e la Nemesis perde finalmente la sua
coscienza, tornando a essere una semplice nave da trasporto.
Mentre tutti i robot
recuperano la loro mobilità e Ratchet attiva il Ponte Terrestre per
far tornare gli umani alla base, Jack cerca di recuperare la chiave
su cui sono stati scaricati i nuovi set di coordinate decodificati
dalla Nemesis. Knock Out rischia di impedirglielo, ma fortunatamente
Ratchet interviene a salvare l'umano e lo riporta alla base, insieme
alla chiave, ovviamente.
Alla fine, Megatron si
ritrova quindi con quattro nuovi set di coordinate, ma gli stessi
sono anche nelle mani degli Autobot: sarà una gara a chi riuscirà a
impossessarsi per primo delle quattro reliquie che i siti nascondono.
Prima tappa, naturalmente, New York!
Continua...
La puntata è la prima
scritta da Robert N. Skir: il nome non è sconosciuto ai fans dei
Transformers, lo sceneggiatore ha infatti in curriculum alcuni
episodi di Beast Machines! La regia è invece di Scooter Tidwell,
molto attivo in questa seconda stagione: si tratta infatti del terzo
episodio da lui diretto fino a questo momento dopo l'esordio con
Orion Pax - Part 2.
Flying Mind è
sostanzialmente una puntata di snodo, che prende le mosse
direttamente dagli eventi narrati in Armada e getta le basi del
seguente arco narrativo in quattro parti, ognuna delle quali sarà dedicata alla ricerca delle nuove reliquie codificate dalla Nemesis.
Questo naturalmente non impedisce di considerare la storia valida di
per sé, grazie alla prospettiva poco usuale offerta dai Decepticon
in difficoltà per dissidi interni, con gli Autobot quasi costretti
nel ruolo di comparse o, addirittura, di aiuto (seppure giocoforza)
nei confronti di Megatron e compagni. La vicenda si situa inoltre nel
pieno della mitologia fondata dalla Aligned Continuity: la presenza
di una “mente volante” autonoma nella Nemesis, infatti, fa
riferimento a un particolare noto soltanto a chi ha letto il romanzo
Transformers Exodus o ha giocato all'appena uscito Transformers: Fall
of Cybertron. La Nemesis altro non è se non Trypticon, il
sauro/nave Decepticon, ridotto in stasi. La comparsa dell'Energon
Oscuro, crea infine un collegamento con i fatti della Stagione 1,
recuperando un elemento che sembrava destinato al dimenticatoio dopo
l'arco narrativo riguardante Unicron.
In generale, l'avventura
è semplice ma perfettamente equilibrata nell'utilizzare ogni
elemento in modo funzionale e, per una volta, anche i protagonisti
umani non sembrano messi lì per fare numero, ma hanno un ruolo molto
attivo nella trama, a testimonianza di come questa Stagione 2 cerchi
di rendere gli eventi più dinamici e le storie più fitte.
Da notare che la puntata
è la prima, da quando Transformers: Prime è iniziato, a far
pronunciare a Optimus la celeberrima frase “Autobots, Transform and
Roll Out!” (“Autobot, trasformatevi e in marcia”), che nel
doppiaggio potrebbe diventare “Trasformazione e in azione”, per
lo meno stando a come è stata adattata la stagione 1: avremo tempo
per verificare la cosa.
Precedenti resoconti
Stagione 2:
Fonti: La luna di
Cybertron
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