Così come accaduto con Transformers: Prime, anche con Transformers: Rescue Bots siamo
indietro con gli aggiornamenti. In America la trasmissione ha già
proposto tutte e 26 le puntate (senza pause) ed è stata confermata
la produzione di una seconda stagione, prevista per il 2013.
Ripartiamo dunque anche in questo caso, ma non collegandoci al già
fatto: i primi due appuntamenti di questo nuovo corso, infatti,
riguarderanno le puntate inaugurali, che non avevamo schedato poiché
la trasmissione era avvenuta prima dell'apertura del blog.
In questo modo alla fine
la serie sarà recensita integralmente: ricordiamo che in America la
serie è terminata il 18 agosto 2012 e attualmente non ci sono
notizie circa una possibile trasmissione italiana.
Procediamo quindi con la
trama di Family of Heroes:
Un'astronave Autobot
percorre lo spazio con 4 robot in fase di stasi: all'improvviso, il
computer di bordo intercetta un messaggio di Optimus Prime, che
invita gli occupanti a raggiungerlo sulla Terra. La nave atterra così
nei pressi di una base militare e i robot, che formano la squadra
Rescue Force Sigma-17, vengono risvegliati: sono Heatwave, Chase,
Boulder e Blades. Optimus Prime li accoglie e, superata la sorpresa
nello scoprire che una squadra di soccorso è ancora attiva, li
informa che Cybertron è ormai perduto e che d'ora in poi la Terra
sarà la loro nuova casa. I 4, infatti, sono rimasti a lungo in stasi
e non hanno assistito alla disfatta del loro pianeta natale.
Intanto, sull'isola di
Griffin Rock, il giovanissimo Cody Burns incontra suo padre, il capo
della polizia, che sta usando per l'ultima volta la sua vecchia auto
di servizio: la città sta infatti per sperimentare una nuova serie
di veicoli hi-tech, con cui le autorità potranno svolgere i loro
lavori. Peraltro le suddette autorità sono costituite dal resto
della famiglia Burns: solo il povero Cody è ancora troppo piccolo
per far parte della squadra, e questa cosa gli provoca una grande
frustrazione.
Le strade di umani e
Rescue Bots stanno quindi per incontrarsi: Optimus Prime, infatti,
informa i 4 Autobot che, in quanto ultimi esemplari di robot da
soccorso ancora esistenti, la loro missione sulla Terra non sarà
quella di partecipare alle battaglie, ma di collaborare con gli umani
e imparare da loro. Per far questo vivranno insieme a un gruppo di
umani e li aiuteranno in caso di pericolo, ma dovranno comunque
apparire al resto del mondo come veicoli: i terrestri, infatti, sono
a loro agio con la tecnologia, ma non con l'idea di condividere la
loro esistenza con intelligenze aliene. Heatwave non è molto
d'accordo e, per responsabilizzarlo, Optimus lo nomina caposquadra.
Quindi 4 veicoli vengono messi a disposizione dei Rescue Bots perché
li possano scansionare e assumere in tal modo la modalità
alternativa terrestre. Boulder si trasforma così in un bulldozer,
Heatwave in un camion dei pompieri, Chase in un'auto della polizia e
al povero Blades rimane soltanto la modalità elicottero, anche se ha
paura dell'altezza! Infine il gruppo viene affidato al “Capo”
Charlie Burns, capo della polizia (e padre di Cody), l'unico a essere
informato della presenza degli Autobot.
La squadra dei Rescue
Bots viene quindi presentata alla città: anche se i robot possono
mostrare pubblicamente la loro capacità di trasformarsi, viene fatto
credere ai cittadini che siano il frutto di tecnologia terrestre, non
dotati di vita propria, e vengono perciò accoppiati ai componenti
della famiglia Burns: a Heatwave tocca il pompiere Kade, a Boulder
l'ingegnere Graham, a Blades la spericolata Dani, mentre Chase farà
coppia con lo stesso Capo Charlie (da notare che nessuno degli umani
conosce il segreto dei robot, a parte Charlie ovviamente). Fra le
persone che assistono alla presentazione c'è anche Cody, che nota un
movimento in Boulder quando una farfalla gli si posa sul viso e
inizia a sospettare qualcosa.
La prima missione non si
fa attendere: un incendio è infatti scoppiato al museo di storia
naturale. Cody segue i fratelli, che peraltro hanno i loro grattacapi
con i robot. Blades infatti non intende volare veloce quanto Dani
vorrebbe, mentre Boulder (amante dell'estetica) è scettico circa il
dover distruggere le piante attorno all'edificio per liberare
l'ingresso. Domato l'incendio, i Burns cercano di indagare sulla
cause, che sembrano doversi attribuire a un corto circuito nei
dinosauri meccanici presenti nel museo.
La sera, i Rescue Bots
rimangono soli nel garage e ne approfittano per calarsi nel bunker
presente nel sottosuolo (risalente alla Guerra Fredda) dove discutere
in pace la loro prima giornata fra gli umani. Heatwave, in
particolare, è molto infastidito dal fatto che i meriti delle sue
azioni debbano ricadere sugli umani e medita di abbandonare la
missione: anche Blades non è particolarmente entusiasta del rapporto
con Dani, mentre Boulder è affascinato dall'arte terrestre e Chase
ritiene di poter imparare molto da una persona competente come il Capo
Charlie. D'un tratto Cody compare a sparigliare le carte: il ragazzo
ha infatti capito che i robot sono senzienti e condivide le loro
frustrazioni, perché anche lui capisce cosa significa non essere
compresi in una famiglia di eroi che lo esclude in quanto troppo
piccolo. I Rescue Bots hanno trovato il loro primo amico, che non
farà parola del loro segreto con i fratelli e, anzi, li aiuterà ad
ambientarsi sulla Terra. Ad esempio, mostra subito loro un passaggio
che dal bunker conduce a un promontorio dove si può ammirare tutta
Griffin Rock. Poi li porta a un drive-in, dove un vecchio film di
fantascienza mostra loro “come gli umani vedono gli alieni”!
Mentre i 4 Autobot si esercitano a comportarsi come i robot che
passano sullo schermo, la tranquillità del momento viene interrotta
da un ruggito: un tirannosauro meccanico del museo, infatti, si è
attivato in seguito al cortocircuito e sta per attaccare il drive-in!
Purtroppo i Rescue Bots non possono intervenire per non rovinare la
loro copertura e così, con la sola modalità veicolare, cercano di attirare il sauro lontano dal
drive-in, contando sul fatto che la luce lo attrae.
Durante la corsa, Cody
contatta il padre dalla radio di Heatwave e così scopre che il
genitore conosce l'identità dei robot. Prima di ogni preoccupazione,
però, occorre risolvere l'emergenza. Il Capo Charlie, Dani, Graham e
Kade raggiungono quindi i Rescue Bots, che hanno condotto il
tirannosauro in una zona disabitata: Cody guida i fratelli via radio,
fiero di aver finalmente ottenuto il suo posto nella squadra. Il
ragazzo sa di poter contare su un formidabile alleato: la sua amica
Frankie Greene, figlia dello scienziato Doc Greene e grande
appassionata di dinosauri!
Così la trappola può
scattare: il dinosauro viene attirato da Chase e Heatwave in un lago
di fango e bloccato con le sbarre di una cella (che Boulder libera da
una prigione e Blades trasporta sul posto). Infine Cody disattiva il mostro meccanico. Alla fine
il successo viene celebrato dal Capo Burns con una foto di famiglia:
Kade però non vuole che anche Cody partecipi perché non fa parte
del gruppo. Così, i Rescue Bots rivelano la loro identità,
affermando che proseguiranno nella loro missione solo se anche Cody
verrà ammesso in squadra. Il Capo Charlie deve pertanto mettere i figli
al corrente della verità: i Rescue Bots non sono macchine, sono
alieni.
La prima puntata setta
gli standard della serie, introducendo i personaggi e puntualizzando
le caratteristiche caratteriali dei robot: Boulder è l'amante del
bello, Heatwave il leader recalcitrante, Chase quello ligio al dovere
e che segue sempre gli ordini senza discutere, Blades è infine
l'emotivo della situazione, complice anche la paura delle altezze che
fa ricordare un po' il Siverbolt delle vecchie serie G1. Tutti e
quattro sono un po' i proverbiali pesci fuor d'acqua e si
rispecchiano perciò nelle frustrazioni di Cody: il fine è quanto
mai educativo e fa appello al classico motto dell'unione che fa la
forza e al valore della comprensione reciproca. La cooperazione è quindi il fulcro di tutto, non solo fra
robot e umani, ma anche fra gli stessi componenti della famiglia
Burns e fra Cody e l'amica Frankie. Il fatto che il fulco della
narrazione sia il più giovane del gruppo evidenzia chiaramente il
target infantile della serie.
La storia, scritta da
Nicole Dubuc (anche supervisore della serie e attiva pure su Transformers: Prime) e diretta da Patrick Archibald e Nathan Chew è comunque in grado di
interessare anche i più grandi, pur nella semplicità dell'intreccio
e dei disegni. Oltre alla citazione di Silverbolt, infatti, la
presenza dei dinosauri meccanici può essere considerato infatti
anche un rimando ai Dinobot, come a testimoniare l'attenzione alla
tradizione dei Transformers. La serie, inoltre, propone
un'innovazione che, se ben sfruttata, può dirsi quasi rivoluzionaria
nella serie: i robot infatti affrontano varie emergenze, la loro
modalità veicolare non serve soltanto ad assicurare la varietà dei
modelli, ma raggiunge un'utilità pratica altrimenti poco usata nel
brand. Inoltre - ed è l'aspetto più sconcertante - non sono
presenti i Decepticon, fatto che rende il tutto per certi versi più
complesso. La serie, lo ricordiamo, si situa comunque nella Aligned Continuity, con Cybertron ormai perduto e gli Autobot che devono
vivere sulla Terra, nel caso specifico nello scenario ben delimitato
di Griffin Rock. La presenza cameo di Optimus Prime è lì a fare da
anello di congiunzione con le altre realtà di questa continuity
allargata.
Family of Heroes è stata trasmessa in America il 17 dicembre 2011.
Precedenti resoconti:
Fonti: La luna di
Cybertron
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