lunedì 15 aprile 2013

TF Prime Beast Hunters: resoconto puntata 4

La trasmissione di Rebellion, avvenuta puntualmente il 12 aprile su The Hub ha chiuso l'arco narrativo iniziale di Transformers: Prime – Beast Hunters. Come si ricorderà, per le prime tre puntate della stagione avevamo fornito un resoconto complessivo, basandoci sull'anteprima di Singapore, mentre stavolta abbiamo dovuto attendere la trasmissione “in tempo reale”.

Nel frattempo tanti pensieri ci avevano affollato la mente, complici il geniale finale sospeso e il tono entusiasmante di un'avventura che non aveva mancato anche di introdurre nuovi personaggi, primi fra tutti il gigantesco Predacon (ancora non definito con il nome Predaking) e, fra gli Autobot, il puntiglioso Ultra Magnus. Quest'ultimo segna peraltro l'ingresso nel cast dei doppiatori originali di un altro nome importante: a prestargli la voce c'è infatti l'attore cult Michael Ironside!

Veniamo quindi agli eventi della puntata, iniziando dalla sinossi:


Gli Autobot pianificano l'attacco a Darkmount: il loro numero è insufficiente a garantire la distruzione della fortezza, ma si potrebbe contare sul supporto dell'aeronautica americana. Il problema riguarda la schermatura posta a difesa di Darkmount e i cannoni a fusione, che devono essere smantellati prima di garantire all'Agente Fowler e alla sua squadra una possibilità d'attacco. Così gli Autobot dovranno introdursi di nascosto nella torre principale. Per prima cosa viene predisposta una manovra diversiva: usando i loro cellulari e spostandosi grazie ai Ponti Terrestri, Jack e Miko attirano allo scoperto le truppe dei Vehicon. Gli Insecticon vengono invece spediti in una miniera di Energon, che viene fatta credere essere sotto attacco. Starscream coordina le operazione dalla base e cade perfettamente in trappola.
E' Soundwave invece a notare che qualcosa non quadra e non tarda a scoprire che gli Autobot sono nascosti nella Harbinger, da cui effettuano le loro manovre. Per redimersi, Starscream ordina ai suoi Seeker (i Vehicon Argentei) di sferrare un attacco risolutivo contro i nemici, ma prima che la squadra possa partire, gli Autobot infiltrati rivelano la loro presenza. Wheeljack e Bulkhead avanzano da un lato, mentre Arcee e Bumblebee da un altro. Grazie alle armi fornite da Ultra Magnus (in particolare la Frusta Energetica di Wheeljack), le difese vengono sconfitte con facilità. Shockwave suggerisce quindi di lasciar fare al suo Predacon, ma Ultra Magnus, a bordo della sua navetta, lo attira allo scoperto finché un Ponte Terrestre, aperto precisamente sulla traiettoria di volo, non scaglia il mostro fra i ghiacci polari, a congelarsi senza scampo!
Nel frattempo, Smokescreen esita di fronte alla proposta di Optimus di diventare il nuovo Prime, perché non sente di essere pronto per un simile compito, anche quando il Comandante gli spiega che il destino è imposto dal volere della Matrice del Comando e che la chiamata, una volta lanciata, non può essere respinta. Ben presto il momento del passaggio arriva: Optimus entra nella Matrice dove può comunicare direttamente con Alpha Trion, che lo invita a unirsi a lui nella dimensione dell'Allspark. Il Comandante Autobot, però, esita, seppur consapevole di dover adempiere al destino imposto dal suo ruolo.
Quindi Ultra Magnus raggiunge la sala di comando dei cannoni a fusione di Darkmount con il proposito di smantellarli: nello stesso momento, l'Agente Fowler attende il via libera per scatenare l'attacco finale. Ma Megatron fa la sua comparsa e sconfigge facilmente l'ufficiale Autobot. Shockwave invece tiene testa contemporaneamente a Wheeljack e Bulkhead, e anche Arcee e Bumblebee vengono infine catturati dalle truppe, in numero decisamente troppo grande per loro.
Smokescreen assiste dall'esterno al destino di Optimus: gli occhi del Comandante si spengono e il petto si apre per permettere il passaggio della Matrice del Comando. Ma Smokescreen fa un'altra scelta e pone la Forgia di Solus Prime nella mano di Optimus, scatenando una miracolosa reazione!
Così, quando tutto sembra perduto e Megatron si prepara ad attaccare le città vicine con i suoi cannoni, Optimus Prime, perfettamente rigenerato e con un nuovo aspetto, più forte e “robusto”, fa la sua comparsa, colpendo Megatron e salvando i suoi soldati. Quindi si reca a distruggere i cannoni a fusione: Megatron cerca di fermarlo, ma Optimus Prime finisce per scagliarlo direttamente all'interno del reattore principale, disabilitando in questo modo le postazioni offensive! La via è libera per l'Agente Fowler, che può così abbattere Darkmount con i missili della sua pattuglia volante! Ai Decepticon non resta che la ritirata: Starscream ordina che Megatron sia portato sulla Nemesis, mentre Shockwave si allontana sfruttando un Ponte Terrestre aperto per lui da Soundwave.
Gli Autobot sono i vincitori e sono di nuovo insieme: Fowler li ringrazia per aver salvato il pianeta (anche se continuerà a non rivelare la loro presenza al mondo), mentre Ultra Magnus riconsegna il comando a Optimus Prime. Resta il dubbio di Smokescreen di avere agito nel modo giusto: la Forgia di Solus Prime è infatti ormai senza energia e questo renderà impossibile ricostruire il Blocco Omega e salvare Cybertron. Ma Ratchet stavolta non ha dubbi: aver scelto la salvezza di Optimus è stata la mossa giusta!


Qualcuno una volta disse, intelligentemente, che quello dei Transformers è un racconto di scelte: perché si sceglie se essere un Autobot o un Decepticon. Un aspetto che già nella miniserie inaugurale della prima stagione era ribadito dallo stesso Optimus Prime (“Ho già scelto da che parte stare!” rivolto a Megatron che gli rinfacciava di essere un potenziale ottimo Decepticon) e che stavolta trova la sua piena attuazione. La scelta di Smokescreen e, in parte, anche l'esitazione di Optimus a compiere il destino imposto dalla Matrice rompe infatti il meccanismo di sudditanza al dovere che serpeggiava in tutta la serie per far trionfare la volontà dei singoli, la loro – non sembri esagerata o fuori luogo come espressione - “umanità”. La mossa ha anche un valore narrativo non da poco in una serie pensata come compendio di tutta la mitologia preesistente: lo spettatore infatti aspettava lo scambio di consegne fra Optimus e Smokescreen, sia perché largamente anticipato dagli eventi, sia perché ogni iterazione del brand vede lo storico Comandante passare attraverso almeno la morte, che stavolta viene fortunatamente negata. La lezione della Stagione 2 e del suo rocambolesco finale con la perenne messa in discussione degli equilibri raggiunge così il suo culmine nel modo più giusto.
Accanto ai risvolti della storia (scritta da Steven Melching e diretta da Scooter Tidwell) va rimarcato anche l'eccellente lavoro di animazione, che ci regala non solo la puntata più spettacolare della serie, ma anche una qualità dei dettagli di primo livello, a iniziare dall'espressione dei volti degli umani e dall'impatto delle scene di massa, nonché da quelle aeree. Già perché il “nuovo” Optimus Prime stavolta vola, come la versione finale vista nella serie Animated o quella di Transformers 3, a dimostrazione di come le carte si spariglino, ma lo sguardo alla tradizione resti sempre prioritario per una serie che intende innovare nella continuità.

Da notare, infine, che il nuovo aspetto di Optimus Prime (coerente con i nuovi toys e già intravisto in passato) era stato anticipato per bene qualche giorno prima rispetto alla trasmissione tv da questa immagine, fornita dal sito Ben's World of Transformers:


Con questa eccellente puntata si conclude dunque l'arco narrativo inaugurale. La programmazione di Transformers: Prime – Beast Hunters si prende ora un periodo non meglio precisato di pausa. Continuate a seguirci per scoprire quando saranno proposte le prossime puntate!

Fonti: La luna di Cybertron, Ben's World of Transformers

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