Siamo dunque arrivati alla fine delle consuete
interviste dedicate al cast di Transformers: Prime (anche se
recupereremo alcune di quelle postate su Facebook prima dell'apertura
del blog) e, come avevamo anunciato la scorsa settimana, stavolta
l'onore della ribalta tocca a Peter Cullen, storico doppiatore
americano di Optimus Prime, intervenuto attraverso la pagina di The
Hub.
Solitamente tendiamo a non tradurre le
interviste riguardanti il doppiaggio originale, ma la figura in
questione è parte integrante del mito dei Transformers: come potete
notare nel focus sulle voci di Optimus che avevamo pubblicato qualche
mese fa, si tratta sostanzialmente dell'attore che ne ha creato la
caratterizzazione e che – pur con una lunga pausa negli anni
Novanta – lo doppia dalle origini.
Ecco dunque il Q&A in italiano:
PETER CULLEN: Non so esattamente cosa,
ma come tutti quelli che vogliono fare la cosa giusta nella vita,
spero direbbe qualcosa di positivo, incoraggiante e stimolante. "Il
desiderio di di essere osservati, considerati, stimati, elogiati,
amati e ammirati dai propri simili è una delle prime e più acute
disposizioni scoperte nel cuore di un uomo" (John Adams). Avere
a cuore ciò che gli altri pensano di te è il momento decisivo in
cui l'egoismo viene separato dalla compassione e dalla generosità.
Il presidente Harry S. Truman una volta disse: “Potete raggiungere
qualsiasi traguardo nella vita, purché non v’importi a chi viene
attribuito il merito”.
2. Morgan Harris: Che tipo di consigli
darebbe ai futuri “voice actor”?
NOTA: E' bene tenere presente che
termini come “voice acting” e “voice actor” sono
tradizionalmente tradotti con “doppiare” e “doppiatori”, ma
il loro significato originale è differente da quello comunemente
usato da noi: il doppiatore (così come inteso in Italia) recita
infatti su battute già registrate in un'altra lingua ed è quindi
legato a precisi limiti di lunghezza e tono; al contrario il “voice
actor” americano crea la performance da zero, è la “voce
originale” sulla quale poi le altre lingue si dovranno adeguare,
quindi è libero di sperimentare e non è legato da vincoli, se non
quelli imposti dalla direzione. Per questo, nella traduzione,
preferiamo lasciare il termine in inglese.
PETER CULLEN: Il “voice acting” è
recitazione vera e propria. Un po' di persone là fuori pensano che
questa pratica non sia recitazione reale, ma si sbagliano.
Partecipate a una sessione e guardateli lavorare. Durante le sessioni
di registrazione per Transformers: Prime resto sempre stupito
dai vari attori e dalle loro performance. Sono dotati di incredibile
talento e sono professionisti devoti, provenienti da diversi percorsi
di vita, età e tradizione. Hanno studiato recitazione, lo hanno
fatto seriamente e hanno vissuto gli alti e i bassi del mestiere. Non
mollate mai. Non importa quanto possa sembrare scoraggiante, non
mollate mai! Fidatevi dell'istinto, praticate le vostre abilità e,
soprattutto, amate quello che fate e fatelo con onestà. C'è una
frase che mi piace: “Successo è quanto in alto rimbalzi dopo aver
toccato il fondo”.
3. David Shropshire: Hai cambiato il
tuo approccio o l'interpretazione di Optimus nel corso degli anni?
PETER CULLEN: Il mio atteggiamento non
cambierà mai con Optimus Prime. E' nato grazie a una scrittura che
forniva una brillante e nuova versione di eroe. Attingo ancora dalla
mia fonte originale, che era qualcuno a me vicino, pochi capiranno
[si riferisce al fratello Larry Cullen, scomparso nel 2011 ndR].
Considerando l'effetto che Prime ha avuto, avreste amato anche
quell'uomo. A volte può capitare che l'approccio al personaggio
cambi. Ho valutato questi casi con preoccupazione, ma alla fine, ho
sempre trovato delle giustificazioni per la loro presenza. Devo
farlo, perché non ho una risposta definitiva, posso solo contare
sulla comprensione che la gente ha di lui, e sul rispetto che nutre
per lui. Può perdere la calma? Ha perso le staffe? Sta diventando
umano? È reale? E soprattutto, continuerà a rappresentare i valori
fondamentali della società, vere misure del carattere? A tutto
questo rispondo: "Finché sarò vivo!"
4. Natasha M Lifa: Che cosa ti ha fatto
decidere di dedicarti al “voice acting”?
PETER CULLEN: In realtà è stata una
decisione non preordinata, successiva al consiglio dei miei genitori
di fare quello che amavo. Le cose che mi piacevano erano molte, ma
alla fine ha vinto la mia capacità di influire in qualche modo sulle
persone con voci e suoni che provenivano da dentro di me da Dio sa
dove. Un corso di dizione dopo l'altro e ho capito che recitare era
diventata la mia vita. Ho studiato, e sono diventato un attore a
tempo pieno per repertori teatrali, cabaret, e, infine, TV e film.
Ben presto divenne evidente come avrei potuto sostenere provini per
“voice acting” più spesso rispetto alle occasioni di recitazione
davanti alla macchina da presa e così ho preso quella direzione.
Sono un uomo fortunato e augurerei una simile sorte a tutti.
PS, la mia prima serie animata è stata
Mighty Man & Yukk dove ho incontrato il re, Frank Welker.
Abbiamo condiviso una grande amicizia nel corso degli anni, e
lavorare di nuovo con lui (come Prime e Megatron) è come dire: “non
potrebbe andare meglio di così!”
5. Becky Crowder: Come ci si sente a
lavorare con nuovi talenti nella serie Prime?
PETER CULLEN: E' qualcosa che splende
di luce propria. Probabilmente nel breve periodo ci saranno le
sessioni per la terza stagione di Transformers: Prime, e io
non vedo l'ora. Ammiro davvero tutto il cast, dato che ogni membro
apporta qualcosa di unico al risultato. La serie ha un'anima propria,
e se i Transformers sono cambiati un po 'nel corso degli anni, la
presenza degli Autobot è rimasta invariata. L'aggiunta degli esseri
umani rende ogni sessione un'esperienza forte e divertente. Ci piace
molto lavorare insieme. Il rispetto, la generosità e la mancanza di
egoismo di tutti permea la sala di registrazione. Le risate e
l'apprezzamento reciproco rendono senza dubbio questa esperienza una
delle migliori della mia carriera.
Fonti: Facebook The Hub
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