La programmazione di
Transformers: Prime sta un po' oscurando quella di Transformers:
Rescue Bots, la serie pensata per gli spettatori più piccoli (ma che
finora è seguita con interesse anche dagli adulti). Dopo la première
che ha riproposto le prime due puntate già trasmesse a fine 2011,
sabato 25 febbraio è passata su The Hub la terza puntata, di cui vi
forniamo il resoconto.
Come per tutte le serie,
anche Rescue Bots avrà quanto prima una scheda qui sul blog,
nell'attesa ripassiamone i presupposti:
Heatwave, Chase, Blades e Boulder sono Rescue Bots, una squadra di Autobot di soccorso che, dopo aver abbandonato Cybertron devastato dalla guerra, giunge sulla Terra, attirata da un messaggio di Optimus Prime. Lo stesso Optimus ha deciso di non impiegare i 4 robot in battaglia in quanto ultimi Rescue Bots esistenti: perciò li ha nascosti sull'isola di Griffin Rock, dove fanno squadra con la famiglia Burns, composta da addetti al soccorso. Così i Rescue Bots continuano a fare ciò per cui sono stati creati, mascherati da camion dei pompieri (Heatwave), auto della polizia (Chase), bulldozer (Boulder) e elicottero (Blades, che peraltro soffre di vertigini). Inizialmente a conoscere il loro segreto è solo il capofamiglia Charlie (che fa coppia con Chase), ma il giovanissimo Cody non tarda a venire a conoscenza della verità. Infine anche gli altre tre fratelli Dani (pilota di Blades), Graham (che fa coppia con Boulder) e Kade (alla guida di Heatwave) vengono messi al corrente. Cody in particolare si lega ai Bot, ai quali rivela la sua frustrazione per essere il piccolo di casa, quello che viene sempre messo in disparte.
Ecco dunque il riassunto
della terza puntata, Hotshots (che avevamo anticipato QUI)
Doc Greene, lo
“scienziato pazzo” della situazione, è in balia della sua auto
sperimentale che corre senza freni per le vie di Griffin Rock. Dopo
un lungo inseguimento, l'auto viene fermata dai Rescue Bots. Il
merito viene naturalmente attribuito ai piloti, con un certo
malcontento dei Bot, costretti a restare sempre nell'ombra. Anche fra
gli umani, comunque, serpeggia un certo malcontento: Dani è infatti
frustrata perché il salvataggio non l'ha coinvolta pienamente, vista
la sua impossibilità di essere utile nelle missioni a terra. Per
questo chiede a Doc Greene di dotare Blades di un artiglio. Sulle
prime Blades viene preso in giro dai compagni per l'aspetto goffo che
il nuovo strumento gli conferisce, ma la situazione è destinata a
ribaltarsi: l'artiglio si rivela infatti funzionale in tante
missioni. Forse anche troppe, poiché Dani inizia a “sottrarre”
meriti ai fratelli, che iniziano a essere frustrati. Anche gli altri
Rescue Bots se la prendono con Blades, ormai troppo al centro
dell'attenzione. Cody cerca di fare da paciere fra gli umani e i Bot,
ma in tutti i casi viene allontanato perché considerato poco utile.
Comunque Cody accetta di accompagnare Dani in perlustrazione per
cercare ancora una volta di mediare. I due si ritrovano prigionieri
di una foresta in fiamme: un fulmine ha infatti colpito Blades e gli
impedisce di volare. L'arrivo degli altri Rescue Bots permette loro
di salvarsi e, soprattutto, fa capire l'importanza del lavoro di
squadra. Dani ringrazia dunque pubblicamente in televisione sia i
fratelli che i loro “fantastici veicoli”, cosa che i Rescue Bots
apprezzano (ma Heatwave lamenta il fatto che non siano stati fatti i
loro nomi). L'artiglio viene quindi smontato da Blade e messo da
parte per essere utilizzato solo quando sarà realmente necessario.
Una delle caratteristiche
essenziali di Rescue Bots è l'assenza dei Decepticon e, per contro,
l'importanza del legame umani-Autobot, decisamente più funzionale
che in tutte le altre serie dei Transformers (dove i terrestri
sembrano spesso di troppo). Questa puntata ne è un chiaro esempio:
si tratta infatti di un classico racconto incentrato sulle dinamiche
di gruppo, dove il punto d'arrivo è una serena interazione con i
compagni: umani con umani, robot con robot, umani con robot. Cody è
come sempre il fulcro della narrazione perché la sua frustrazione
innata (in quanto più piccolo del gruppo e poco considerato) diventa
l'emblema degli ostacoli da superare per la conciliazione di tutti.
La storia, scritta da Greg Johnson (ex sceneggiatore di Beast Wars) e
diretta da Patrick Archibald non è particolarmente originale, ma è
più realistica e compatta delle due precedenti e centra
perfettamente il target che la serie si prefigge, quello dei più
piccoli, con un mix di azione, buoni sentimenti e una morale
educativa. I robot continuano inoltre a dimostrare una buona
caratterizzazione, in particolare Blades è il personaggio forse più
interessante per il carattere un po' schivo e la difficoltà con la
sua modalità alternativa che lo costringe a volare nonostante la sua
paura per l'altezza, mentre il caposquadra Heatwave è anche quello
più insofferente al fatto di dover aiutare gli umani mantenendosi in
incognito.
La prossima puntata sarà
trasmessa sabato 3 marzo (QUI l'anticipazione)
Fonti: The Hub, YouTubeFanofTransformers
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