La tredicesima puntata di
Transformers: Rescue Bots è stata trasmessa dall'allora The
Hub (oggi Hub Network) il 19 maggio 2012, e segue gli eventi
della precedente, in ossequio alla ormai solida continuity.
Per chi avesse perso il
filo degli eventi, potete accedere direttamente ai resoconti di tutte
le puntate della serie, attraverso l'etichetta Guida
alle puntate TF RB o mediante l'Indice
Generale (dove sono anche elencate quelle non ancora recensite).
Il titolo della puntata
13 è The Reign of Morocco (Il regno di Morocco), ecco
di seguito la trama e il commento:
Huxley Prescott commenta
il licenziamento di Doc Greene e l'avvicendamento con il Dottor
Morocco. Il MorBot intanto provvede a risolvere i problemi (ad
esempio tenta di fermare il solito mr. Harrison che ha perso il
controllo del suo helipack), ma non è dotato di nessuna qualità di
giudizio e perciò provoca molti danni. Le rimostranze del Capo
Burns, che cerca di spiegare al sindaco Luskey come i nanobot
recassero lo stesso simbolo delle invenzioni di Morocco, restano però
lettera morta. Così i Rescue Bots cercano nuove occupazioni: Boulder
si dedica alla pittura (e sembra anche molto contento di farlo),
Chase studia possibili altri lavori (fra cui la cucina), Blades
approfondisce lo studio dei terrestri guardando i cartoon in tv e
Heatwave tenta invano di contattare Optimus Prime per ottenere che la
sua squadra sia assegnata a un nuovo incarico.
Nel frattempo Doc Greene
annuncia al Capo Burns, a Cody e anche a sua figlia Frankie che
l'essere rimasto senza lavoro lo costringerà entro un paio di giorni
ad abbandonare Griffin Rock per cercare un'occupazione altrove. Cody
decide perciò di cercare le prove di cui ha bisogno il padre per
dimostrare l'effettiva cattiva fede di Morocco. Aiutato da Dani e
Blades, si avvicina al laboratorio cittadino, che Morocco ha
trasformato in una base impenetrabile. Purtroppo, però, il MorBot
interviene a contrastare il tentativo di spionaggio e rischia di
abbattere lo stesso Blades, che quindi deve rientrare alla base, dopo
un lungo e spericolato inseguimento. Di fronte all'intera squadra dei
Rescue Bots, riunita e pronto a conciarlo per le feste, MorBot si
vede costretto a ritirarsi.
L'incidente, comunque,
sembra aver esacerbato gli animi e se i Rescue Bots scalpitano ora
per tornare in azione, in barba alle nuove possibili attività, il
Capo Burns affronta direttamente Morocco mentre si trova sul Floating
Xanadu (lo yacht del sindaco), minacciandolo di essere un
pericolo per la comunità: se il suo MorBot tenterà ancora di fare
del male ai suoi figli o a qualsiasi abitante, lui ne trarrà le
dovute conseguenze.
Peraltro, anche la
popolazione locale inizia a essere stanca dei disastri prodotti da
MorBot e persino Huxley Prescott si chiede quando torneranno in
azione i Rescue Bots! Cody intanto non molla e, insieme a Frankie,
penetra nel laboratorio di Morocco per scaricare i dati del suo
computer. Esplorando il luogo, i ragazzi capiscono che Morocco sta
vendendo la tecnologia di Griffin Rock al miglior offerente ed è in
contatto con un cliente interessato a usare i macchinari a scopi
bellici. Purtroppo, il tentativo di entrare nel computer fallisce e
Morocco scatena il MorBot contro i due ragazzi: la caccia si conclude
rocambolescamente quando, nel trambusto generale, una delle granate
preparate da Morocco per il suo misterioso cliente si attiva, facendo
esplodere il laboratorio. Cody e Frankie, intanto, fuggono a bordo
del dirigibile dello scienziato: rintanatisi sul ponte principale,
però, vengono ancora tallonati da MorBot, che tenta di abbattere la
porta d'ingresso. Fortunatamente, ormai scosso dalle continue
proteste dei cittadini (che potrebbero costargli la rielezione), il
sindaco Luskey decide di inviare i Rescue Bots al laboratorio per
domare l'incedio (anche perché Morocco, nel frattempo, ha fatto
perdere le sue tracce).
Cody e Frankie, invece,
vengono aiutati da Dani che, via radio, spiega al fratellino come
guidare il dirigibile fino a farlo atterrare nella strada principale
di Griffin Rock. Una volta domato l'incendio, i Rescue Bots si
precipitano sul posto per affrontare MorBot, che viene letteralmente
fatto a pezzi!
Infine, Frankie è
riuscita a scaricare dal computer del dirigibile tutti i dati che
provano il coinvolgimento di Morocco nei fatti più pericolosi
accaduti di recente in città. Il consiglio cittadino riunito può
così deliberare il reintegro nei loro ruoli dei Burns con i Rescue
Bots e anche dello stesso Doc Greene, che non dovrà più abbandonare
l'isola.
Non visto da nessuno,
intanto, il Dottor Morocco si allontana da Griffin Rock a bordo del
Floating Xanadu.
Nuovo punto di svolta per
la serie, insomma, con il ripristino dello status quo e la “messa
in sicurezza” delle posizioni dopo lo stravolgimento precedente,
anche se il finale prelude a possibili sviluppi: siamo quindi di
fronte tanto a un punto di arrivo per la sottotrama creata nelle
precedenti tre puntate, quando a uno di inizio per ciò che verrà (e
gli spunti di certo non mancano). Il ritmo, peraltro, è meno
“ragionato” del solito, più istintivo, si avverte una certa
confidenza ormai raggiunta con le trame, tanto che, sotto certi
aspetti, siamo di fronte alla storia più action e persino “brutale”
vista sinora, con robot che si affrontano e si fanno a pezzi e la
città che diventa una specie di campo di battaglia - e l'atterraggio
finale del dirigibile nella strada principale sembra quasi il momento
di un film hollywoodiano. In tutto questo non mancano i riferimenti
alla mitologia sin qui costruita, con vari personaggi che ormai
abbiamo imparato a conoscere, e qualcosa in più (il piacere di
Boulder per la pittura sembra quasi suggerire un parallelo con il
Bulkhead di Transformers Animated).
Spettacolo molto
piacevole, insomma, meno orientato alla “morale” tout-court,
tanto che il riferimento extra narrativo più forte è quello legato
alle trame politiche che vedono al centro della vicenda il sindaco
Luskey, tanto ebbro della sua posizione da ospitare Morocco sul suo
yacht, ma subito pronto a gettare la spugna quando lo spettro di una
mancata rielezione si profila all'orizzonte. Anche questo, in fondo,
è un modo per parlare della realtà.
Per ciò che riguarda i
crediti, infine, la puntata è scritta da Greg Johnson
(sceneggiatore di Beast Wars, il che può spiegare il taglio
un po' più adulto della storia) e diretta dal prolifico Patrick
Archibald, ormai in continuo avvicendamento con il collega Nathan
Chew.
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