venerdì 21 febbraio 2014

TF Rescue Bots: resoconto puntata 13

La tredicesima puntata di Transformers: Rescue Bots è stata trasmessa dall'allora The Hub (oggi Hub Network) il 19 maggio 2012, e segue gli eventi della precedente, in ossequio alla ormai solida continuity.

Per chi avesse perso il filo degli eventi, potete accedere direttamente ai resoconti di tutte le puntate della serie, attraverso l'etichetta Guida alle puntate TF RB o mediante l'Indice Generale (dove sono anche elencate quelle non ancora recensite).

Il titolo della puntata 13 è The Reign of Morocco (Il regno di Morocco), ecco di seguito la trama e il commento:


Huxley Prescott commenta il licenziamento di Doc Greene e l'avvicendamento con il Dottor Morocco. Il MorBot intanto provvede a risolvere i problemi (ad esempio tenta di fermare il solito mr. Harrison che ha perso il controllo del suo helipack), ma non è dotato di nessuna qualità di giudizio e perciò provoca molti danni. Le rimostranze del Capo Burns, che cerca di spiegare al sindaco Luskey come i nanobot recassero lo stesso simbolo delle invenzioni di Morocco, restano però lettera morta. Così i Rescue Bots cercano nuove occupazioni: Boulder si dedica alla pittura (e sembra anche molto contento di farlo), Chase studia possibili altri lavori (fra cui la cucina), Blades approfondisce lo studio dei terrestri guardando i cartoon in tv e Heatwave tenta invano di contattare Optimus Prime per ottenere che la sua squadra sia assegnata a un nuovo incarico.
Nel frattempo Doc Greene annuncia al Capo Burns, a Cody e anche a sua figlia Frankie che l'essere rimasto senza lavoro lo costringerà entro un paio di giorni ad abbandonare Griffin Rock per cercare un'occupazione altrove. Cody decide perciò di cercare le prove di cui ha bisogno il padre per dimostrare l'effettiva cattiva fede di Morocco. Aiutato da Dani e Blades, si avvicina al laboratorio cittadino, che Morocco ha trasformato in una base impenetrabile. Purtroppo, però, il MorBot interviene a contrastare il tentativo di spionaggio e rischia di abbattere lo stesso Blades, che quindi deve rientrare alla base, dopo un lungo e spericolato inseguimento. Di fronte all'intera squadra dei Rescue Bots, riunita e pronto a conciarlo per le feste, MorBot si vede costretto a ritirarsi.
L'incidente, comunque, sembra aver esacerbato gli animi e se i Rescue Bots scalpitano ora per tornare in azione, in barba alle nuove possibili attività, il Capo Burns affronta direttamente Morocco mentre si trova sul Floating Xanadu (lo yacht del sindaco), minacciandolo di essere un pericolo per la comunità: se il suo MorBot tenterà ancora di fare del male ai suoi figli o a qualsiasi abitante, lui ne trarrà le dovute conseguenze.
Peraltro, anche la popolazione locale inizia a essere stanca dei disastri prodotti da MorBot e persino Huxley Prescott si chiede quando torneranno in azione i Rescue Bots! Cody intanto non molla e, insieme a Frankie, penetra nel laboratorio di Morocco per scaricare i dati del suo computer. Esplorando il luogo, i ragazzi capiscono che Morocco sta vendendo la tecnologia di Griffin Rock al miglior offerente ed è in contatto con un cliente interessato a usare i macchinari a scopi bellici. Purtroppo, il tentativo di entrare nel computer fallisce e Morocco scatena il MorBot contro i due ragazzi: la caccia si conclude rocambolescamente quando, nel trambusto generale, una delle granate preparate da Morocco per il suo misterioso cliente si attiva, facendo esplodere il laboratorio. Cody e Frankie, intanto, fuggono a bordo del dirigibile dello scienziato: rintanatisi sul ponte principale, però, vengono ancora tallonati da MorBot, che tenta di abbattere la porta d'ingresso. Fortunatamente, ormai scosso dalle continue proteste dei cittadini (che potrebbero costargli la rielezione), il sindaco Luskey decide di inviare i Rescue Bots al laboratorio per domare l'incedio (anche perché Morocco, nel frattempo, ha fatto perdere le sue tracce).
Cody e Frankie, invece, vengono aiutati da Dani che, via radio, spiega al fratellino come guidare il dirigibile fino a farlo atterrare nella strada principale di Griffin Rock. Una volta domato l'incendio, i Rescue Bots si precipitano sul posto per affrontare MorBot, che viene letteralmente fatto a pezzi!
Infine, Frankie è riuscita a scaricare dal computer del dirigibile tutti i dati che provano il coinvolgimento di Morocco nei fatti più pericolosi accaduti di recente in città. Il consiglio cittadino riunito può così deliberare il reintegro nei loro ruoli dei Burns con i Rescue Bots e anche dello stesso Doc Greene, che non dovrà più abbandonare l'isola.
Non visto da nessuno, intanto, il Dottor Morocco si allontana da Griffin Rock a bordo del Floating Xanadu.


Nuovo punto di svolta per la serie, insomma, con il ripristino dello status quo e la “messa in sicurezza” delle posizioni dopo lo stravolgimento precedente, anche se il finale prelude a possibili sviluppi: siamo quindi di fronte tanto a un punto di arrivo per la sottotrama creata nelle precedenti tre puntate, quando a uno di inizio per ciò che verrà (e gli spunti di certo non mancano). Il ritmo, peraltro, è meno “ragionato” del solito, più istintivo, si avverte una certa confidenza ormai raggiunta con le trame, tanto che, sotto certi aspetti, siamo di fronte alla storia più action e persino “brutale” vista sinora, con robot che si affrontano e si fanno a pezzi e la città che diventa una specie di campo di battaglia - e l'atterraggio finale del dirigibile nella strada principale sembra quasi il momento di un film hollywoodiano. In tutto questo non mancano i riferimenti alla mitologia sin qui costruita, con vari personaggi che ormai abbiamo imparato a conoscere, e qualcosa in più (il piacere di Boulder per la pittura sembra quasi suggerire un parallelo con il Bulkhead di Transformers Animated).
Spettacolo molto piacevole, insomma, meno orientato alla “morale” tout-court, tanto che il riferimento extra narrativo più forte è quello legato alle trame politiche che vedono al centro della vicenda il sindaco Luskey, tanto ebbro della sua posizione da ospitare Morocco sul suo yacht, ma subito pronto a gettare la spugna quando lo spettro di una mancata rielezione si profila all'orizzonte. Anche questo, in fondo, è un modo per parlare della realtà.
Per ciò che riguarda i crediti, infine, la puntata è scritta da Greg Johnson (sceneggiatore di Beast Wars, il che può spiegare il taglio un po' più adulto della storia) e diretta dal prolifico Patrick Archibald, ormai in continuo avvicendamento con il collega Nathan Chew.

Precedenti resoconti:

Fonti: La luna di Cybertron  

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